Nelle intenzioni della Nasa, il Lunar Gateway dovrà diventare il futuro avamposto umano nello spazio, una “super Stazione spaziale” in orbita cislunare. Una piattaforma fissa e riutilizzabile che farà da ponte per l’accesso alla Luna, dotata di laboratori scientifici e in grado di ospitare gli astronauti. La scorsa settimana, a distanza di un giorno l’una dall’altra, sono giunte due notizie che lo riguardano. Una buona e una meno. Partiamo dalla seconda: secondo quanto riportato il 13 marzo da Space News, il Gateway non è più indispensabile per le missioni umane sulla Luna. Dunque può attendere, non è necessario che sia pronto per il 2024, avrebbe dichiarato Douglas Loverro, il responsabile per l’esplorazione umana dell’agenzia. E sì che appena ventiquattr’ore prima – ecco la buona notizia – la Nasa aveva annunciato di aver selezionato i primi due strumenti scientifici da mettere a bordo del Gateway.
A ben vedere, le due notizie non sono in contraddizione, visto che lo stesso Loverro ha sottolineato che la Nasa non ha affatto intenzione di abbandonare il progetto del Gateway. In attesa di ulteriori informazioni sulla modifica della tabella di marcia, vediamo dunque quali sono i due strumenti scientifici appena selezionati.
Il primo, realizzato dall’Agenzia spaziale europea (Esa), sarà dedicato allo studio delle radiazioni nello spazio e, monitorandole dall’orbita del Gateway, aiuterà per capire come salvaguardare gli astronauti dall’esposizione a quelle più pericolose.
Il secondo strumento, realizzato questa volta dalla Nasa, sarà invece un’intera suite per il controllo dello space weather: osserverà il vento solare e le particelle emesse dalla nostra stella, il Sole. Raccoglierà dati e potenzierà la nostra capacità di prevedere eventi solari che potrebbero danneggiare gli astronauti sulla Luna, o in orbita intorno a essa, o ancora durante una futura missione su Marte.
«Stiamo sviluppando il Gateway con una rete internazionale di partner istituzionali e privati, fattore molto importante per il programma Artemis e la sostenibilità dell’esplorazione robotica e umana della Luna», dice Jim Bridenstine, amministratore della Nasa. «Usare il Gateway come piattaforma orbitante intorno alla Luna ci aiuterà a capire come operare sulla superficie lunare e ci preparerà per il prossimo grandissimo passo: l’esplorazione umana di Marte».
Ulteriore equipaggiamento scientifico destinato al Lunar Gateway sarà selezionato nel prossimo futuro. Questi strumenti potranno operare e raccogliere dati in orbita lunare, una circostanza decisamente eccezionale che in nessun modo potrebbe essere simulata sulla Terra o a bordo della Stazione spaziale internazionale.