E d’improvviso quel silenzio tra noi. Tra noi e Perseverance. E quello sguardo strano del rover Nasa che al Kennedy Space Center, in Florida, sta ultimando la fase di preparazione in vista del lancio previsto per in estate: destinazione Marte. Perseverance che allo strumento SuperCam affianca Mastcam-Z, una coppia di telecamere dotate di un potente zoom che faciliterà il lavoro del team di guida in remoto e aiuterà gli scienziati a ottenere immagini a colori ad altissima risoluzione e in 3D.
Forse più di Battisti, Elio e le Storie Tese sono stati profetici a immaginare il salto tecnologico del rover marziano. Il verso che apre Vincere l’odio, capolavoro assoluto di ribalderia presentato al Festival di Sanremo 2016, parla chiaro: «Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi / io ti sfido a innamorarmi di te / ma due occhi per sguardarsi sono pochi / per amarci ce ne vuole almeno tre». E proprio tre sono gli “occhi” con cui Perseverance osserverà il panorama marziano: SuperCam Mast Unit, l’insieme di fotocamera, laser e spettrometri in grado di identificare la composizione chimica e minerale di specifici punti della superficie marziana (grandi quanto la punta di una matita da una distanza superiore a 6 metri), e ora Mastcam-Z, un sistema di zoom di ultima generazione che aiuterà Perseverance a ottenere immagini 3D più facilmente.
Gli “autisti” del rover, che pianificano attentamente il percorso di guida e ogni singolo movimento del braccio robotico, visualizzano queste immagini stereoscopiche indossando occhiali 3D in modo da avere un’idea più precisa del paesaggio da esplorare.
Come SuperCam è una versione avanzata dello strumento ChemCam in funzione sul rover Curiosity, anche Mastcam-Z è una sorta di upgrade del precedente Mastcam. La coppia di telecamere fornisce dati chiave a scienziati e ingegneri di missione: semplifica la guida in remoto e permetterà di ottenere immagini a colori ad altissima risoluzione.
Mastcam-Z aiuterà anche i geologi a scegliere gli obiettivi scientifici della missione e comprendere meglio il paesaggio in cui si trovano i campioni di roccia analizzati: sono caduti da una scogliera vicina? Si trovavano nel corso di un antichissimo torrente?
Uno strumento così sofisticato torna bene a osservare il paesaggio in una varietà di lunghezze d’onda, comprese quelle invisibili all’occhio umano. La scansione del terreno nell’ultravioletto o nell’infrarosso, ad esempio, potrebbe rivelare tracce di meteoriti metalliche o evidenziare variazioni che giustifichino analisi più dettagliate da parte di altri strumenti.
E c’è di più: Mastcam-Z volgerà la sua “supervista” al cielo: osservando i transiti delle lune marziane sul disco solare e misurando come le tempeste di polvere e le formazioni di nuvole cambino nel corso delle stagioni sul Pianeta rosso.