Dopo nove anni dall’ultimo volo dello Space Shuttle Atlantis con la missione Sts-135, mercoledì 27 maggio 2020 alle 22:32 (ora italiana) gli Stati Uniti ripartono dalla storica rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center, in Florida – la stessa da cui venne lanciato il Saturn V dell’Apollo 11 che portò per la prima volta l’uomo sulla Luna più di 50 anni fa – con il Crew Dragon Demo-2: il primo volo con equipaggio a bordo della capsula Crew Dragon di SpaceX. Il giorno seguente, l’equipaggio attraccherà al modulo Harmony della Stazione spaziale internazionale (Iss) per prendere parte all’Expedition 63.
Ma andiamo a conoscere i due astronauti della Nasa che tra meno di 48 ore compiranno l’impresa: Douglas Gerald Hurley e Robert Behnken. I due sono colleghi e buoni amici e hanno una grandissima esperienza, avendo alle spalle migliaia di ore come piloti di jet supersonici e due partecipazioni a missioni spaziali.
Il comandante sarà Douglas Hurley, che ha chiuso il portellone nove anni fa a bordo della Sts-135 e lo riapre ora sulla Crew Dragon Demo-2. È nato a Endicott, New York, 53 anni fa. Ha conseguito la laurea in ingegneria civile presso la Tulane University in Louisiana ed è diventato Secondo Tenente nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti nel 1988. Dopo la laurea, ha frequentato la Basic School e Infantry Officers Course a Quantico, in Virginia. Ha svolto l’addestramento aeronautico presso la Stazione aeronavale di Pensacola, in Florida, e si è laureato con lode nel programma di addestramento dei piloti della Marina degli Stati Uniti, diventando aviatore navale due anni dopo.
Hurley si è allenato sul cacciabombardiere Hornet F/A-18, dopo aver completato il training con il Marine Fighter Attack Training Squadron 101 (Vmfat-101) alla Marine Corps Station di El Toro, in California. Assegnato al Marine Fighter Attack Squadron (All Weather) 225 (Vmfa-AW-225), per tre volte si è schierato nel Pacifico occidentale e ha partecipato a numerosi training. Scelto per frequentare la Us Naval Test Pilot School presso la Naval Air Station a Patuxent River, nel Maryland, Hurley è stato assegnato al Naval Strike Aircraft Test Squadron (VX-23) come ufficiale di progetto F/A-18 e pilota collaudatore alla fine del 1997, dopo un anno di formazione. È stato il primo pilota della marina a pilotare il Boeing F/A-18 E/F Super Hornet. Ha 5500 ore di volo in oltre 25 tipi di aeromobili. Nel luglio del 2000, Hurley è stato selezionato come astronauta della Nasa. Dopo essersi preparato per due anni, gli sono stati affidati incarichi tecnici nell’Astronaut Office e ha ricoperto il ruolo di capo del personale di supporto degli astronauti per le missioni Sts-107 nel 2003 e Sts-121 nel 2006. Successivamente è stato in Russia, a Star City, dove è stato direttore delle operazioni della Nasa presso il Gagarin Cosmonaut Training Center.
Hurley è stato il pilota dello Space Shuttle Endeavour per Sts-127, che a luglio 2009 ha trasportato attrezzature alla Stazione spaziale internazionale, in una missione durata oltre 15 giorni. Due anni dopo prese parte alla Sts-135, una missione che durò leggermente meno di 13 giorni, e studiò l’opzione di rifornire di carburante i veicoli spaziali roboticamente. A seguito di quel volo, Hurley è stato nominato vicedirettore per i nuovi programmi del Johnson Space Center’s Flight Crew Operations Directorate (Fcod). È diventato vicedirettore del Commercial Crew Program della Nasa nell’agosto 2014. È stato uno dei primi astronauti selezionati per allenarsi per il programma Commercial Crew della Nasa a luglio 2015. Si è preparato con Boeing e SpaceX sui loro veicoli commerciali, insieme a Behnken, Eric Boe e Sunita Williams, anch’essi scelti per il programma. Assegnato al primo volo di prova di Crew Dragon di SpaceX nel 2018, ha condotto un In-Flight Abort test ed è stato successivamente designato comandante di volo. Hurley è sposato con l’astronauta Karen Nyberg, con la quale ha un figlio. Nella sua cariera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il premio Nasa Superior Accomplishment Award nel 2004, 2005, 2006 e 2007.
Robert Louis “Bob” Behnken è nato a Creve Coeur nel 1970, nello Stato del Missouri. Ha conseguito la laurea in ingegneria meccanica e fisica presso la Washington University di St. Louis nel 1992. Lì ha prestato servizio nell’Aeronautica Rotc. Successivamente ha frequentato la scuola di specializzazione presso il Caltech, dove ha conseguito un Master in ingegneria meccanica nel 1993 e un dottorato di ricerca nella stessa materia nel 1997. Dopo la laurea, è entrato in servizio attivo nell’Aeronautica militare e fu di stanza alla base aeronautica di Eglin, in Florida. Durante la sua permanenza a Eglin, è stato responsabile tecnico e ingegnere dello sviluppo di nuovi sistemi d’arma. Ha quindi frequentato la Us Air Force Test Pilot School presso la base aeronautica di Edwards in California, dove ha studiato ingegneria di test di volo. Dopo la laurea, Behnken è rimasto a Edwards, dove fu assegnato al programma F-22, prestò servizio come ingegnere di volo per Raptor 4004 e volò su aerei da combattimento F-15 e F-16. La sua esperienza comprende oltre 1500 ore di volo in 25 tipi di aeromobili. Selezionato dalla Nasa come astronauta nel 2000, Behnken si è allenato per 18 mesi prima di essere assegnato alle operazioni di lancio e atterraggio presso il Kennedy Space Center. Ha volato su due Space Shuttle: Sts-123 nel 2008, di cui era membro dell’equipaggio, e Sts-130 nel 2010, per il quale ha prestato servizio come specialista di missione. Durante ogni missione, ha partecipato a tre passeggiate spaziali separate. In totale, Behnken ha registrato oltre 708 ore nello spazio e più di 37 ore di passeggiate nello spazio.
I due astronauti indosseranno tute spaziali futuristiche che ricordano, per la sobrietà, le divise usate in Spazio 1999. Non sono ingombranti come le tute che siamo soliti vedere addosso agli astronauti perché queste non sono state progettate per attività extraveicolari (le cosiddette passeggiate spaziali), bensì per evitare problemi derivanti da eventuali depressurizzazioni della capsula.
La ciliegina sulla torta: gli astronauti verranno trasportati alla rampa di lancio con un altro mezzo di Elon Musk: una tesla Model X griffata Nasa, con una targa coniata per l’occasione: ISSBND. Cosa significa la targa? Iss Bound… Stazione Spaziale Internazionale stiamo arrivando!
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