GLI EFFETTI DELLE ERUZIONI NON SAREBBERO STATI SUFFICIENTI

Vulcani “assolti” per l’estinzione dei dinosauri

Utilizzando sofisticati strumenti di modellazione paleoclimatica combinati con modelli paleoecologici, un team di ricercatori guidati dall'Imperial College di Londra ha dimostrato come a causare l’estinzione di massa dei dinosauri non siano state le grandi eruzioni vulcaniche che sono avvenute numerose fra il Cretaceo e il Paleocene. Al contrario, secondo il nuovo studio pubblicato su Pnas, i gas serra rilasciati dalle eruzioni avrebbero addirittura potuto aiutare a ripristinare molti habitat dopo l'impatto, aiutando così la vita a prosperare

     30/06/2020

Oggi è ampiamente accettata la tesi che a causare l’estinzione del Cretaceo-Paleocene  – o evento K/P,  che coinvolse, tra l’altro, i dinosauri – siano state le conseguenze dell’impatto dell’asteroide Chicxulub. La collisione, avvenuta alla fine dell’era cretacea, 66 milioni di anni fa, vicino all’omonimo paese nella penisola dello Yucatán, al largo delle coste del Messico, avrebbe prodotto un mondo in gran parte inadatto per i dinosauri, causando la scomparsa di gran parte delle specie esistenti, tranne quelle volatili.

Rappresentazione artistica di un individuo di Ankylosaurus magniventris, una grande specie di dinosauro corazzato, testimone dell’impatto dell’asteroide caduto sulla penisola dello Yucatán 66 milioni di anni fa. Neanche le grandi dimensioni e la spessa armatura sono riuscite a proteggere il suo genere dalla violenza di questo disastro cosmico. Crediti: Fabio Manucci

Alcuni ricercatori hanno tuttavia suggerito che decine di migliaia di anni di grandi eruzioni vulcaniche potrebbero essere state la vera causa dell’evento di estinzione, che ha anche ucciso quasi il 75 per cento della vita sulla Terra.

A chi imputare dunque i reati di disastro ambientale e lo sterminio di massa dei dinosauri che ne è seguito? A dirimere la questione su quale fattore abbia avuto un ruolo cardine nel produrre il forte cambiamento climatico responsabile dell’estinzione c’ha pensato un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra, insieme ai colleghi dell’Università di Bristol e dell’University College di Londra, utilizzando sofisticati strumenti di modellazione paleoclimatica combinati, e qui c’è la novità, con modelli paleoecologici che prendono in considerazione fattori ambientali come la piovosità e la temperatura di cui ogni specie di dinosauro necessitava per prosperare.

I risultati dello studio, pubblicato fra i Proceedings of the National Academy of Sciences, dimostrano che solo l’impatto dell’asteroide avrebbe potuto creare in tutto il globo le condizioni sfavorevoli per la vita dei dinosauri, assolvendo dunque i vulcani dall’accusa di reato.

«Nel nostro studio mostriamo che l’asteroide ha causato per decenni un inverno da impatto e che i suoi effetti ambientali hanno decimato gli ambienti adatti ai dinosauri» sottolinea il catanese Alessandro Chiarenza, ricercatore post-doc al Dipartimento di Scienze della Terra e Ingegneria presso l’Imperial College di Londra e primo autore dello studio.

«Al contrario» continua il ricercatore «gli effetti delle intense eruzioni vulcaniche non erano abbastanza forti da distruggere sostanzialmente gli ecosistemi globali. Il nostro studio conferma, per la prima volta quantitativamente, che l’unica spiegazione plausibile all’estinzione è l’inverno da impatto che ha distrutto gli habitat dei dinosauri in tutto il mondo»

Dati geologici e paleontologici dell’estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene. In A, i dati Paleotermici che mostrano il riscaldamento indotto dalle numerose eruzioni vulcaniche nella regione dei Trappi del Deccan, con i due principali episodi di vulcanismo evidenziati dalle frecce nere e dai simboli dei vulcani. L’ultima fase è caratterizzata dall’impatto del bolide Chicxulub. I resti di dinosauri non volatili si trovano in tutta la successione stratigrafica prodotta dagli episodi di vulcanismo (sagome di dinosauri). I siti sono riportati  nella mappa paleogeografica mostrata in  B. Crediti: Alfio Alessandro Chiarenza et al,. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2020

Un’inverno molto lungo, causato dall’enorme quantità di particolato e gas che sarebbero stati rilasciati nell’atmosfera a seguito dell’impatto dell’asteroide, oscurando completamente il Sole e provocando il forte cambiamento climatico che si ritiene appunto essere il responsabile dell’estinzione di queste “lucertole mostruose”.

Secondo lo studio, inoltre, il massiccio vulcanismo non solo non sarebbe stato responsabile dell’estinzione – i modelli rilevano alcune regioni vitali intorno all’equatore – ma avrebbe addirittura aiutato nel lungo periodo la ripresa della vita dopo l’impatto.

Sebbene infatti anche le eruzioni vulcaniche – che pure si verificarono fra il Cretaceo e il Paleocene nella regione dei Trappi del Deccan, una delle più estese zone vulcaniche del pianeta situata nell’odierna India –  rilascino gas e particolato che bloccano i raggi del Sole, contengono anche anidride carbonica, un gas serra. Secondo i ricercatori, questi “filtri solari” avrebbero potuto provocare un “inverno vulcanico” solo per un breve periodo di tempo dopo un’eruzione. Nel lungo periodo, invece, mentre la polvere e il gas avrebbero abbandonato l’atmosfera, l’anidride carbonica si sarebbe accumulata riscaldando il pianeta: proprio questo riscaldamento, suggerisce il team, avrebbe potuto aiutare a ripristinare molti habitat, aiutando così la vita che si è evoluta dopo il disastro a prosperare.

«Forniamo nuove evidenze che suggeriscono che le eruzioni vulcaniche verificatesi nello stesso periodo potrebbero aver ridotto gli effetti sull’ambiente causati dall’impatto dell’asteroide, in particolare accelerando l’innalzamento delle temperature dopo l’inverno da impatto» conclude Chiarenza. «Questo riscaldamento indotto dai vulcani ha contribuito a rafforzare la sopravvivenza e la ripresa degli animali e delle piante che hanno attraversato il periodo dell’estinzione, causando successivamente l’immediata espansione di molti gruppi, tra i quali gli uccelli e mammiferi».

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