CONTIENE GIÀ OLTRE 33MILA NOMI

AstroGen, l’albero genealogico degli astrofisici

Presentato sabato scorso, è un database che si propone di raccogliere nome, tesi di PhD e università del maggior numero possibile di astronomi di tutto il mondo, indicando per ciascuno il “genitore accademico” (vale a dire, il supervisor di tesi), consentendo così di rintracciarne sia gli “antenati” che i “discendenti”. Il progetto è della Historical Astronomy Division dell’American Astronomical Society

     28/07/2020

L’albero “genealogico” dell’astrofisico e divulgatore scientifico statunitense Neil deGrasse Tyson

È online solo da sabato scorso, ma già contiene i nomi di 33mila fra astronome e astronomi che abbiano conseguito un dottorato con una tesi di astronomia (i “figli”) oppure che siano stati supervisori di almeno una di queste tesi (i “genitori”). O entrambe le cose. Nomi e relazioni di “parentela accademica”, dunque. Proprio come in un classico albero genealogico familiare. Con la possibilità, inoltre, di compiere ricerche non solo per nomi ma anche per università, tesi, periodo, paese… Vi è già venuta voglia di provare? Di vedere di chi è accademicamente “figlio” e di chi “padre” Stephen Hawking, per esempio? È facilissimo: il progetto si chiama AstroGen, e basta andare alla maschera di ricerca, compilare almeno un campo e premere invio.

Il tool offre anche collegamenti alle stesse tesi, se disponibili, nonché agli astronomi, ai loro advisors e alle loro università. La entry più antica risale al 1766, ed è una tesi in storia della scienza del fisico tedesco Johann Friedrich Hennert, ma una buona metà dei dottorati presenti nel database sono stati assegnati dopo il 2002, e circa due terzi sono disponibili online.

Non è il primo albero genealogico accademico, AstroGen, né il più grande. Il Mathematics Genealogy Project, per dire, conta a oggi quasi 260mila record. Sicuramente, però, è il più recente, essendo online, appunto, solo dal 25 luglio. Una data non casuale: è stata scelta perché è l’anniversario dell’assegnazione dei primi titoli di PhD negli Stati Uniti – i tre assegnati dallo Yale College il 25 luglio del 1861, uno dei quali a Arthur Williams Wright per una tesi sulle orbite dei corpi progenitori delle meteore.

«Abbiamo dato il via a questo progetto per due motivi», spiega il fondatore e direttore di AstroGen, Joseph Tenn. «In primo luogo, molti studiosi adorano tener traccia dei propri “antenati” e “discendenti” accademici. In secondo luogo, AstroGen faciliterà gli studi sulla comunità astronomica da parte di storici e sociologi della scienza. Grazie alle informazioni presenti nel database, per esempio, è possibile confrontare numeri o carriere di coloro che hanno conseguito dottorati in astronomia per diversi paesi, università o periodi di tempo. E con un piccolo sforzo in più i ricercatori possono mettere a confronto quante persone conseguono il dottorato attraverso ricerche in diversi sottocampi, come la meccanica celeste, la scienza planetaria o l’astronomia a raggi X».

E con uno sforzo appena un po’ maggiore, aggiungiamo noi, qualcuno potrebbe provare a calcolare – incrociando i dati con quelli di altri database – quali siano, per esempio, le università o i singoli supervisor i cui “figli” ottengono in media gli H-index più elevati… Insomma, gli utilizzi possibili vanno ben al di là del semplice soddisfare curiosità “genealogiche”. Certo, al momento è orientato soprattutto al mondo anglosassone (circa due terzi dei dottorati presenti sono stati assegnati da università degli Stati Uniti e del Regno Unito, e mentre scriviamo per l’Italia ce ne sono solo 42), ma è uno strumento in costante aggiornamento. E se non trovate i nomi di amiche o amici con dottorato in astronomia, c’è un modulo ad hoc per aggiungerli o aggiornarli.