INCIDENTE AL RADIOTELESCOPIO

Un altro duro colpo per Arecibo

L’osservatorio di Arecibo è stato danneggiato dalla rottura di uno dei cavi metallici di supporto che sostengono le strutture metalliche poste sopra la grande antenna, causando ingenti danni. L’incidente è avvenuto lunedì 10 agosto nelle prime ora della mattina

     12/08/2020

Si è spezzato uno dei diciotto cavi ausiliari che supportano la piattaforma metallica di 900 tonnellate posizionata a quasi 150 metri di altezza sopra l’antenna riflettente del radiotelescopio di Arecibo. L’incidente è avvenuto lunedì scorso verso le 2:45 del mattino, provocando uno squarcio di oltre trenta metri sulla superficie riflettente del telescopio.

La rottura del cavo d’acciaio spesso quasi otto centimetri ha causato il danneggiamento di una decina di pannelli dell’antenna e deformato la piattaforma usata per l’accesso alla struttura. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente.

Il radiotelescopio di Arecibo danneggiato dalla rottura di un cavo di supporto. Crediti: University of Central Florida

Il National Astronomy and Ionosphere Center, piu comunemente noto come Osservatorio di Arecibo, è situato circa 15 km a sud-sudovest nella località omonima, nell’isola di Porto Rico. Il radiotelescopio opera attraverso la Cornell University sotto un accordo cooperativo con la National Science Foundation. Il radiotelescopio di Arecibo è caratterizzato da una configurazione gregoriana, con un collettore principale sferico a curvatura fissa del diametro di quasi 305 metri, costruito all’interno di un avvallamento naturale. La superficie riflettente dell’antenna è costituita da oltre 38mila pannelli in alluminio, ognuno dei quali ha una dimensione compresa tra uno e due metri.

Quello di Arecibo era il radiotelescopio più grande del mondo fino all’entrata in servizio, nel settembre 2016, del radiotelescopio cinese Fast da 500 metri di diametro. È utilizzato da scienziati di tutto il mondo per effettuare ricerche nel campo della fisica dell’atmosfera, delle scienze planetarie, della radioastronomia e dell’astronomia radar, ed è un osservatorio di riferimento per le attività di monitoraggio degli oggetti pericolosi e dei corpi minori del Sistema solare. 

«C’è un team di esperti al lavoro per valutare la situazione», ha fatto sapere Francisco Cordova, direttore dell’Osservatorio. «Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza il nostro staff e la strumentazione scientifica, e provvedere al ripristino dell’Osservatorio nel più breve tempo possibile, per garantire la continuità delle attività osservative agli scienziati che lavorano con noi da ogni parte del mondo».

Crediti: JidoBG/Wikimedia Commons

La struttura, da quando è stata costruita cinquant’anni fa, è stata colpita da uragani, tempeste tropicali e terremoti. Gli interventi di riparazione dell’Uragano Maria del 2017 erano tuttora in corso e l’Osservatorio era riuscito a salvarsi da una possibile chiusura. Nonostante tutto, l’osservatorio di Arecibo ha sempre contribuito significativamente a nuove scoperte in capo spaziale, nel campo delle onde gravitazionali, della caratterizzazione degli asteroidi, dell’esplorazione planetaria e molto altro. 

Da Arecibo, nel 1974, era stato inviato verso l’ammasso globulare M13 un messaggio radio – ideato da Frank Drake, astronomo della Cornell University – allo scopo di informare eventuali civiltà aliene della nostra esistenza: il cosiddetto messaggio di Arecibo

Speriamo che nel cielo di Arecibo ci siano ancora molti misteri astronomici da osservare.