Un team scientifico internazionale – guidato da ricercatori del Center for Astrobiology (Cab, Csic-Inta) e con la partecipazione dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (Iac) – ha scoperto una strana galassia quasi priva di polvere nella quale è però evidente un’intensa attività di formazione stellare. È la galassia più luminosa di questo tipo fino a oggi conosciuta e si chiama Boss-Euvlg1. È stata trovata utilizzando le osservazioni effettuate con il Gran Telescopio Canarias (Gtc), all’Osservatorio Roque de los Muchachos (Garafía, La Palma, Isole Canarie), e con l’Atacama Large Millimeter / submillimetre Array (Alma), in Cile. La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.
Boss-Euvlg1 ha un redshift di 2.47, il che significa che la stiamo osservando quando l’universo aveva circa 2 miliardi di anni, ossia circa il 20 percento della sua età attuale. Il redshift elevato e la grande luminosità di Boss-Euvlg1 hanno fatto sì che in precedenza fosse classificata come quasar nel progetto Boss (Baryon Oscillation Spectroscopic Survey). Tuttavia, dalle osservazioni fatte con gli strumenti Osiris ed Emir sul Gtc, e con il telescopio a onde millimetriche Alma, i ricercatori hanno dimostrato che non si tratta di un quasar bensì di una galassia dalle proprietà estreme ed eccezionali.
Lo studio ha rivelato che l’elevata luminosità di Boss-Euvlg1 nell’ultravioletto e nella riga Lyman-alfa è dovuta al gran numero di stelle giovani e massicce presenti nella galassia. Questa elevata luminosità, ben al di sopra dell’intervallo riscontrato in altre galassie, ha portato alla sua iniziale identificazione come quasar. Tuttavia, nei quasar l’elevata luminosità è dovuta all’attività attorno a buchi neri supermassicci nei loro nuclei e non alla formazione stellare.
«Boss-Euvlg1 sembra essere dominata da un’esplosione di formazione di stelle giovani, molto massicce, con pochissima polvere e con una metallicità molto bassa», spiega Rui Marques Chaves, ricercatore presso il Cab, ex dottorando presso l’Instituto de Astrofísica de Canarias e l’Università di La Laguna (Ull) e primo autore dell’articolo.
Il tasso di formazione stellare in questa galassia è molto alto, circa mille masse solari all’anno, ossia mille volte superiore a quello della Via Lattea, sebbene la galassia sia 30 volte più piccola. «Questo tasso di formazione stellare è paragonabile solo alle galassie infrarosse più luminose conosciute, ma l’assenza di polvere in Boss-Euvlg1 consente alla sua emissione ultravioletta e visibile di raggiungerci con pochissima attenuazione», spiega Ismael Pérez Fournon, ricercatore Iac e coautore dell’articolo.
Quindi, i risultati dello studio suggeriscono che Boss-Euvlg1 è un esempio delle fasi iniziali della formazione di galassie massicce. Nonostante la sua elevata luminosità e velocità di formazione stellare, la sua bassa metallicità mostra che la galassia non ha ancora avuto il tempo di arricchire il suo mezzo interstellare con polvere e metalli di nuova formazione. «Tuttavia, la galassia evolverà verso una fase più polverosa, simile alle galassie infrarosse» nota Camilo E. Jiménez Ángel, coautore dell’articolo. «Inoltre, la sua elevata luminosità nell’ultravioletto durerà solo poche centinaia di milioni di anni, un periodo molto breve nell’evoluzione di una galassia». «Questo spiegherebbe perché non sono state scoperte altre galassie simili a Boss-Euvlg1», conclude Claudio Dalla Vecchia, ricercatore dell’Iac e coautore dell’articolo.
Per saperne di più:
- Leggi su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters l’articolo “The discovery of the most UV-Ly-alfa luminous star-forming galaxy: a young, dust- and metal-poor starburst with QSO-like luminosities” di R. Marques-Chaves, J. Alvarez-Márquez, L. Colina, I. Pérez-Fournon, D. Schaerer, C. Dalla Vecchia, T. Hashimoto, C. Jiménez-Ángel and Y. Shu.