Eleonora Troja, attualmente ricercatrice astronoma all’Università del Maryland e al Goddard Space Center della Nasa, è la vincitrice di un Consolidator Grant, ovvero un finanziamento di quasi due milioni di euro, per la sua proposta di ricerca denominata BHianca (Black Hole Interactions And Neutron stars Collisions Across the universe). Il progetto BHianca studierà gli incontri di buchi neri e stelle di neutroni. Troja ha scelto di svolgere la sua attività all’Istituto nazionale di astrofisica, presso la sede dello Iaps, a Roma. È una dei 327 ricercatori d’eccellenza, tra cui 47 italiani – 17 ospitati in Italia, 30 all’estero – selezionati, fra oltre 2500 candidature in tutta Europa giunte al Consiglio europeo per le ricerche (Erc). Il finanziamento, parte del programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020, vale in totale 655 milioni di euro e darà ai vincitori – e ai team che formeranno – un’occasione per svolgere progetti con impatto su vasta scala in ambito scientifico e non solo.
«Il nome del progetto di ricerca che guiderò è stato ispirato da mia figlia Bianca, nata nel 2015 proprio come l’astronomia delle onde gravitazionali», commenta Troja. «BHianca, che è stato finanziato per un importo di 1,974 milioni di euro, studierà gli incontri tra buchi neri e stelle di neutroni, gli stessi che danno origine alle onde gravitazionali misurate da Virgo e Ligo. Il mio gruppo cercherà la radiazione elettromagnetica prodotta da queste collisioni stellari – dal radio all’infrarosso fino ai raggi X e gamma – e poi la combinerà con le onde gravitazionali, in modo da realizzare le promesse dell’astronomia multimessaggera e arrivare a una nuova comprensione dell’universo, che metta insieme tutte le informazioni disponibili».
«Infatti uno degli obiettivi di BHianca», prosegue la ricercatrice, «è riuscire a trovare la tripletta perfetta: fotoni, onde gravitazionali e neutrini prodotti dalla stessa sorgente. Ognuno di questi messaggeri ci rivela qualcosa di unico sui fenomeni più estremi dell’universo, come la nascita dei buchi neri o la produzione di oro e altri metalli pesanti. Riuscire a catturarli tutti e tre in un colpo solo aprirebbe orizzonti inesplorati, passeremmo da una semplice fotografia dell’universo a un film con effetti speciali».
Il progetto BHianca dovrebbe iniziare nell’autunno 2021 e formerà un nuovo gruppo di giovani ricercatori e studenti all’Inaf Iaps di Roma, dove già è attivo un nutrito gruppo di ricercatori e tecnologi nel campo dell’astrofisica spaziale delle alte energie. «L’Istituto nazionale di astrofisica ha avuto la lungimiranza di investire su questo nuovo campo dell’astronomia multimessaggera e di puntare sull’eccellenza della ricerca e dei ricercatori. Questo ci ha permesso di sviluppare un progetto vincente», conclude Troja.
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