Il radiotelescopio europeo Low Frequency Array (Lofar), la più estesa rete per osservazioni radioastronomiche in bassa frequenza al mondo attualmente operativa, ha rilevato quella che potrebbe essere la prima emissione radio captata da un pianeta oltre il Sistema solare. In corso di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics, i dati sono stati raccolti da un team guidato dalla Cornell University (Usa) e riguardano il sistema Tau Boötes, distante circa 51 anni luce in direzione della costellazione di Boote, che ospita una stella binaria e un esopianeta di tipo gioviano caldo (un pianeta gigante e gassoso molto vicino al suo sole).
Sfruttando la potenza delle antenne dell’array LoFar (25mila raggruppate in 51 stazioni distribuite al momento in 7 stati europei), Jake D. Turner (Cornell University) e colleghi hanno osservato anche altri potenziali candidati per le emissioni radio da esopianeti nei sistemi 55 Cancri (nella costellazione del Cancro) e Upsilon Andromedae. Tuttavia solo il sistema Tau Boötes ha mostrato una significativa firma radio che apre una finestra unica nel suo genere sul campo magnetico del pianeta.
Dopo aver esaminato più di 100 ore di osservazioni radio, i ricercatori sono stati in grado di trovare la firma di un gioviano caldo prevista nel sistema Tau Boötes. «Abbiamo imparato dal nostro Giove che aspetto ha questo tipo di rilevamento. Siamo andati a cercarlo e lo abbiamo trovato», dice Turner, primo autore dello studio. L’esopianeta protagonista della survey è Tau Boötes Ab, scoperto nel 1996 attorno alla stella Tau Boötis A, con una massa pari a 7-8 volte quella di Giove.
L’emissione rilevata è molto debole, quindi il gruppo di ricercatori ha ancora dubbi relativi alla sua sorgente. Per determinare con esattezza se si tratti o meno di un esopianeta saranno necessarie altre survey con diversi radiotelescopi.
Per saperne di più:
- Leggi su Astronomy & Astrophysics l’articolo “The search for radio emission from the exoplanetary systems 55 Cancri, upsilon Andromedae, and tau Boötis using Lofar beam-formed observations”, di J.D. Turner, P. Zarka, J.-M. Griessmeier, J. Lazio, B. Cecconi, J.-E. Enriquez, J.N. Girard, R. Jayawardhana, L. Lamy, J.D. Nichols e I. Pater
Guarda l’animazione realizzata dalla Cornell University: