L’Osservatorio Ska, la nuova organizzazione intergovernativa dedicata alla radioastronomia, è stato inaugurato oggi dopo la prima riunione del Consiglio dell’Osservatorio. Il nuovo Osservatorio, noto come Skao (Ska Observatory), è la seconda organizzazione intergovernativa al mondo dedicata all’astronomia. Con sede nel Regno Unito presso il sito Jodrell Bank, patrimonio mondiale dell’Unesco, e con i due siti in Australia e Sudafrica, Skao ha il compito di costruire e gestire i due più grandi e complessi array di radiotelescopi mai concepiti per rispondere a domande fondamentali sul nostro Universo.
«Questo è un momento storico per la radioastronomia», ha detto Catherine Cesarsky, nominata primo presidente del Consiglio Skao. «Dietro la pietra miliare di oggi, ci sono Paesi che hanno avuto la lungimiranza di essere profondamente coinvolti, intuendo i vantaggi che la loro partecipazione a Skao potrebbe portare per realizzare un ecosistema di scienza e tecnologia che coinvolge la ricerca di base, il calcolo, l’ingegneria e molte altre competenze utili alla prossima generazione, essenziali nell’economia digitale del 21° secolo».
Il radiotelescopio dello Skao in Sudafrica sarà composto da 197 parabole di 15 metri di diametro situate nella regione di Karoo, 64 delle quali sono già installate e sono gestite dal South African Radio Astronomy Observatory (Sarao). Il sito in Australia verrà l’installazione di 131.072 antenne di 2 metri di altezza presso il Murchison Radio-astronomy Observatory della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro).
La creazione di Skao segue un lavoro decennale di minuziosa progettazione ingegneristica, di definizione delle priorità scientifiche e di elaborazione delle strategie politiche sotto la supervisione del suo predecessore, la Ska Organisation, sostenuto da più di 500 ingegneri, oltre 1.000 scienziati e decine di politici in più di 20 paesi di tutto il mondo; ed è il risultato di 30 anni di riflessioni, di ricerca e sviluppo.
«La data di oggi segna la nascita di un nuovo Osservatorio», ha detto Philip Diamond, nominato primo direttore generale dello Skao. «E non un osservatorio qualsiasi: questa è una delle mega-strutture scientifiche del 21° secolo. È il culmine di molti anni di lavoro e desidero congratularmi con tutti i membri della comunità Ska e con i nostri governi e istituzioni partner che hanno lavorato così duramente per far sì che ciò avvenisse. Per la nostra comunità, si tratta di partecipare a una delle grandi avventure scientifiche dei prossimi decenni. Si tratta di competenze, tecnologia, innovazione, ritorno industriale e spin off, ma fondamentalmente è di un meraviglioso viaggio scientifico che stiamo intraprendendo».
La prima riunione del Consiglio Skao segue la firma del trattato Ska (formalmente noto come la Convenzione che istituisce l’Osservatorio Ska), il 12 marzo 2019 a Roma, la sua successiva ratifica da parte di Australia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Sudafrica e Regno Unito e l’entrata in vigore il 15 gennaio 2021, che segna la nascita ufficiale dell’Osservatorio.
Il Consiglio è composto dai rappresentanti governativi degli Stati membri dell’Osservatorio, così come dai paesi “Osservatori” che aspirano a entrare nello Skao. Tra questi ultimi ci sono paesi che hanno partecipato alla fase di progettazione di Ska come Canada, Cina, Francia, Germania, India, Spagna, Svezia e Svizzera, la cui adesione allo Skao è attesa nelle prossime settimane e mesi, una volta completati i loro processi nazionali. I rappresentanti degli organismi nazionali del Giappone e della Corea del Sud completano la lista selezionata di “Osservatori” nel Consiglio Skao.
Alla sua prima riunione, il Consiglio dello Skao ha approvato le strategie politiche e le procedure che sono state preparate negli ultimi mesi – vale a dire la governance, il finanziamento, le questioni programmatiche e le Risorse Umane, tra le altre. Queste approvazioni sono necessarie per trasferire il personale e i beni dall’Organizzazione Ska all’Osservatorio e permettere a quest’ultimo di diventare un’entità operativa.
«I prossimi mesi ci terranno molto occupati, con la speranza che nuovi paesi formalizzino la loro adesione allo Skao e con l’attesa della decisione chiave del Consiglio che darà il via libera per iniziare la costruzione dei telescopi», ha aggiunto Diamond.
Skao inizierà il reclutamento di personale in Australia e Sudafrica nei prossimi mesi, lavorando insieme ai partner locali Csiro e Sarao per supervisionare la costruzione, che dovrebbe durare otto anni, con le prime opportunità scientifiche a partire dalla metà del prossimo decennio.
«L’Osservatorio Ska inizia la sua avventura con grandi prospettive», ha commentato Marco Tavani, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). «Parte ora una nuova fase con la costruzione del radiotelescopio più grande e avanzato al mondo. Siamo orgogliosi che l’Italia sia tra i Paesi fondatori dell’Osservatorio, segno del grande interesse della comunità italiana per la scienza e la tecnologia legate a Ska».
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