Un patto per il futuro che rafforza la Data Valley. La Regione Emilia-Romagna e l’Istituto nazionale di astrofisica uniscono le forze per fare attività di ricerca e di pianificazione e implementazione di infrastrutture logistiche per il calcolo scientifico ad alte prestazioni e dei big data nell’ambito dell’astrofisica e delle scienze spaziali.
È quanto prevede l’intesa sottoscritta tra Regione e Inaf, che prevede l’insediamento graduale, nell’arco dei prossimi 3-4 anni, delle attività di calcolo dell’Istituto nazionale di astrofisica nel Tecnopolo di Bologna, dove si troverà il cuore dei processi di analisi scientifica dei dati prodotti per l’astrofisica dalle infrastrutture operative entro la fine del decennio, cui l’Italia partecipa attraverso l’Inaf.
«Un altro importante traguardo per la Data Valley dell’Emilia-Romagna, piattaforma della scienza e per la ricerca al servizio del nostro territorio ma che pone l’Italia a livello delle aree più avanzate a livello mondiale», afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. «Qui arriverà un centro nel quale si focalizzeranno le eccellenze scientifiche di livello internazionale nel segmento dell’astrofisica computazionale e dei big data, che renderà la nostra regione ancor più un polo di attrazione per scienziati da ogni Paese, un vero e proprio hub di circolazione delle conoscenze».
«Questo insediamento», aggiunge Bonaccini, «in combinazione con l’interazione virtuosa col mondo industriale che si è già venuta a generare attorno alle sedi regionali dell’Inaf, permetterà anche la creazione di una catena del valore utile alle nostre aziende per inserirsi nelle più avanzate filiere di sviluppo legate alle sfide tecnologiche globali collegate alla ricerca astrofisica contemporanea».
«La ricerca astrofisica farà passi da gigante nel prossimo futuro, grazie a una nuova serie di infrastrutture osservative e missioni spaziali che andranno a generare una mole di dati per la cui analisi sarà necessario sviluppare metodi e tecnologie computazionali innovative», ribadisce Marco Tavani, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica. «Siamo quindi molto fiduciosi che le potenzialità di calcolo che si vanno a sviluppare presso il Tecnopolo consentiranno alla ricerca astrofisica italiane di conservare il proprio livello di eccellenza globale».