Il 21 marzo 2021 alle 17:03 ora italiana l’asteroide near-Earth (231937) 2001 FO32 farà il flyby con la Terra, passando a una distanza minima di circa due milioni di km dal nostro pianeta, oltre cinque volte la distanza Terra-Luna. Si tratta di un asteroide – scoperto il 23 marzo 2001 dal telescopio di Socorro del progetto Linear – che segue un’orbita di tipo “Apollo” piuttosto eccentrica: al perielio passa a 0,29 unità astronomiche (Au) dal Sole, mentre all’afelio si porta a 3,1 Au, ossia in piena Fascia principale degli asteroidi. La minima distanza fra l’orbita dell’asteroide e quella della Terra (minimum orbit intersection distance, Moid), è di circa 500mila km, un valore che ci mette al riparo da possibili collisioni, almeno per i prossimi secoli. In ogni caso 2001 FO32, potendo arrivare a meno di 7,5 milioni di km dalla Terra e essendo più grande di circa 150 m, è conteggiato nell’elenco dei Pha, ossia i Potentially Hazardous Asteroids che – attualmente – sono circa 2000.
Le stime del diametro di 2001 OF32 sono dell’ordine di un km o poco meno: si tratta del più grande asteroide near-Earth conosciuto che farà il flyby con la Terra nel 2021. Improbabile che questo primato venga superato da qualche Nea ancora sconosciuto alla data odierna: il 95 per cento dei Neo con diametro di un km o superiore è stato già scoperto.
Pur non rappresentando un pericolo per la Terra, è sempre interessante considerare gli effetti dell’impatto di un asteroide di questa taglia. Il parametro più importante da considerare in questi casi è la velocità relativa con la Terra, che contribuisce in modo quadratico all’energia cinetica posseduta dall’asteroide. Nel caso di 2001 FO32, la velocità relativa è di ben 34 km/s. Supponendo un diametro di 1 km e una tipica densità asteroidale di 2,4 g/cm3, 2001 FO32 attraverserebbe l’atmosfera terrestre in pochissimi secondi senza essere rallentato in modo significativo. A contatto con il suolo l’asteroide rilascerebbe istantaneamente un’energia totale di circa 173 milioni di kt, equivalente all’esplosione contemporanea di circa 11 milioni di bombe atomiche come quella di Hiroshima. Il cratere scavato sulla terraferma avrebbe un diametro di circa 9,5 km con una profondità di 2,4 km e gli ejecta di maggiori dimensioni arriverebbero fino a 20 km di distanza. Ancora a 100 km di distanza dall’epicentro l’onda termica sarebbe in grado di bruciare gli alberi e provocare ustioni di terzo grado, mentre l’onda d’urto potrebbe ancora abbattere i piani superiori degli edifici più alti. Nel complesso verrebbero spazzati via più di 30mila kmq di superficie terrestre. Gli effetti climatici della collisione sarebbero al limite della catastrofe globale. Per fortuna il prossimo 21 marzo non accadrà niente di tutto questo.
Il flyby del prossimo 21 marzo sarà una ghiotta occasione per la ricerca scientifica sui corpi minori perché fornirà agli astronomi l’opportunità di ottenere dati più precisi sulle dimensioni, l’albedo dell’asteroide (ovvero su quanto sia riflettente la superficie) e un’idea approssimativa della sua composizione superficiale. Questi dati saranno ottenuti, in parte, con l’uso dell’Infrared Telescope Facility (Irtf) della Nasa, un telescopio di 3,2 metri in cima al Mauna Kea nelle Hawaii che osserverà l’asteroide nei giorni che precedono il massimo avvicinamento usando il suo spettrografo infrarosso. Inoltre, data la ridotta distanza che raggiungerà dalla Terra, saranno effettuate anche osservazioni radar da parte del Deep Space Network (Dsn).
Il Dsn comprende tre stazioni: una in California (Goldstone), una in Spagna (Madrid) e una in Australia (Canberra). Le grandi antenne paraboliche di queste stazioni possono essere utilizzate per inviare segnali radio verso 2001 FO32 in modo che altre antenne possano ricevere l’eco di ritorno. Le osservazioni radar possono offrire ulteriori informazioni sull’orbita dell’asteroide, fornire una stima migliore delle dimensioni e della velocità di rotazione e aiutare a mappare le caratteristiche superficiali, come grandi massi o crateri. In alcuni casi i dati radar hanno permesso di rivelare piccoli satelliti, come nel caso del near-Earth (153591) 2001 SN263.
Nel flyby del 21 marzo 2001 FO32 aumenterà la propria luminosità apparente fino a raggiungere la magnitudine +11,7: un valore notevole che lo pone alla portata dei piccoli telescopi da 15-20 cm di diametro. Purtroppo, anche durante la fase di avvicinamento, la declinazione sarà sempre fortemente negativa (da -34° a – 40°) e dalle medie latitudini italiane l’asteroide sarà scarsamente visibile perché si troverà sempre molto basso sull’orizzonte, anche nelle migliori condizioni di visibilità. Questa scarsa osservabilità è dovuta all’inclinazione dell’orbita dell’asteroide, ben 39° al di sotto del piano dell’Eclittica, che lo rende molto meglio osservabile dall’emisfero sud. Dopo il flyby l’asteroide si sposterà verso il Sole e non sarà più osservabile.
Peccato, perché sarebbe stata una buona occasione per osservare visualmente, attraverso un piccolo telescopio, un asteroide near-Earth mentre sfreccia vicino alla Terra: un’esperienza in grado di regalare parecchie emozioni, anche se l’asteroide è sempre visibile come un puntino di luce che si sposta lentamente nel campo di vista dell’oculare.