Chi questa mattina sia capitato sulla pagina web della Nasa sarà rimasto un po’ interdetto. Campeggiava infatti in bella vista, nel riquadro dedicato alla “Image of the day”, una rappresentazione artistica di un gigante gassoso con il titolo “Nearest Exoplanet to Our Solar System”.
L’immagine in effetti è molto suggestiva. Firmata da Greg Bacon dello Space Telescope Science Institute, risale almeno al 2006 e raffigura come potrebbe essere il gigante gassoso Epsilon Eridani b: un esopianeta di massa paragonabile a quella di Giove in orbita attorno a una giovanissima stella – Epsilon Eridani, appena 800 milioni di anni d’età – a 10.5 anni luce da noi. Proprio in virtù della sua tenera età, Epsilon Eridani è ancora circondata da un disco di polvere – qui rappresentato da una linea obliqua e grigiastra – che si estende per oltre 30 miliardi di km. Gli anelli e i satelliti che circondano il pianeta sono puramente ipotetici ma plausibili, spiega il testo di accompagnamento. Non mancando di sottolineare come – sebbene il pianeta stesso, in quanto gigante gassoso, sia difficilmente compatibile con la vita così come la conosciamo – le sue eventuali lune potrebbero invece presentare condizioni adatte alla vita.
A lasciare interdetti i visitatori, dicevamo, sarebbe stata però l’affermazione sul suo record di vicinanza: it is the closest known exoplanet to our solar system, diceva il testo. E invece no, non è l’esopianeta conosciuto a noi più vicino, non più. E anche la sua orbita non è così eccentrica come si pensava.
«L’esistenza di Epsilon Eridani b è ben nota da 20 anni oramai. L’ultimo aggiornamento sull’architettura del sistema, un paio di anni fa, trova il pianeta su un’orbita praticamente circolare, non più eccentrica come le prime misure parevano indicare. E ovviamente nel frattempo Epsilon Eridani b è scalato in seconda posizione come esopianeta più vicino al Sole, dato che dal 2016 il record appartiene a Proxima b, e non ci sono stelle più vicine», ricorda a Media Inaf Alessandro Sozzetti, astronomo all’Inaf di Torino ed esperto di pianeti extrasolari.
Insomma, se siete fra coloro che si sono ritrovati spiazzati sappiate che avevate ragione: per una volta ad aver preso un abbaglio è stata la Nasa. Da pochi minuti l’errore è stato corretto (il titolo ancora no), la notizia è stata tolta dalla home page e il testo ora riporta che Epsilon Eridani b era – it was – l’esopianeta più vicino al Sistema solare. Rimane comunque, a tutt’oggi, il gigante gassoso extrasolare a noi più vicino.