Spin up. Takeoff. Climb. Hover. Descent. Landing. And spin down. Man mano che la telemetria in arrivo confermava il successo di ognuna delle fasi programmate del volo di Ingenuity, diventava sempre più evidente che la Nasa era riuscita a scrivere una nuova pagina di storia dell’esplorazione spaziale e dell’aeronautica. Oggi, lunedì 19 aprile qui sulla Terra, per la prima volta un velivolo ha compiuto un volo completo su un altro pianeta. Il pianeta in questione è Marte, e il velivolo è il piccolo drone-elicottero Ingenuity della Nasa. Durata: circa 40 secondi. Altezza massima raggiunta: tre metri. Vi sembra un risultato modesto? Il primo aereo che volò sul nostro pianeta – quello dei fratelli Wright, il 17 dicembre 1903 – si alzò anch’esso di appena tre metri, per 12 secondi soltanto. Sappiamo poi com’è andata.
Scodellato sulla superficie del Pianeta rosso dal rover Perseverance il 3 aprile scorso, mentre ricaricava le sue batterie al litio attraverso i pannelli solari l’elicotterino ha dovuto affrontare numerosi test e un doppio rinvio, a causa di problemi al software. Quello di oggi era dunque il terzo appuntamento con la storia, dopo due andati a vuoto. Il comando di avvio della procedura dovrebbe essere stato impartito – da cronoprogramma – alle 6:31 ora italiana, ma i dati sono iniziati ad arrivare solo alle 12:15, usando come ponte radio verso le antenne del Deep Space Network il rover Perseverance.
Dati e immagini. Quello che vedete in apertura è uno shadow selfie: una foto della propria ombra scattata in volo da Ingenuity. La propria ombra proiettata su Marte, mentre Perseverance, tramite le sue fotocamere, riprendeva dal suolo le varie fasi del volo – ne vedete una qui a fianco.
Costato 85 milioni di dollari, Ingenuity è un dimostratore tecnologico: il suo obiettivo principale, dunque, non è acquisire dati scientifici ma dimostrare che è possibile volare in modo controllato su un altro pianeta. Impresa che nel caso di Marte, seppur in parte facilitata dalla bassa gravità, ha dovuto superare la sfida imposta dall’atmosfera ultra-rarefatta, costringendo i progettisti della Nasa a ricorrere a soluzioni innovative, come le due grandi eliche (1.2 metri l’una) in fibra di carbonio in contro-rotazione a 2400 giri al minuto.
In attesa del secondo volo – nel quale Ingenuity dovrebbe alzarsi fino a 5 metri d’altezza – possiamo iniziare a pregustare le prime immagini ad alta risoluzione: essendo in grado di spingersi là dove nessun rover riuscirebbe mai, quello che potrebbe regalarci la sua fotocamera a colori da 13 megapixel è tutto da scoprire.
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