Ti ho sempre invidiato. Sì perché con la tua laurea in fisica hai avuto il coraggio e la determinazione di rimetterti in gioco e studiare per diventare un grafico, un artista, una persona in grado di trasmettere pensieri ed emozioni con la potenza dell’espressione dei segni.
Non ti sei fatto condizionare dal fardello di un percorso di studi pesante, ti sei rinnovato, ti sei esposto e hai avuto il meritato successo.
Ti ho conosciuto diversi anni fa, quando l’allora presidente Inaf, Piero Benvenuti, ti ingaggiò per fare il logo del nostro neonato ente. Un logo pulito e deciso che amavi molto.
Già da allora ti ammirai per la passione che mostravi per il tuo lavoro, e per la calma e la dolcezza che traspariva dalla tua voce. Sì perché io e te ci siamo sempre parlati tanto al telefono, e negli ultimi mesi in videoconferenza, ma non ci siamo mai incontrati, non ho mai potuto vedere i tuoi occhi da vicino, stringerti la mano o abbracciarti.
Gli occhi, che erano i tuoi strumenti primari, sono stati colpiti duramente dal male che ti affliggeva, ma nonostante questo sei riuscito, solo pochi mesi fa, a lavorare per rinnovare e rendere più attuale il nostro logo che ci dicevi essere uno dei tuoi preferiti, forse anche perché ti ricollegava con quella parte di te che ti aveva da giovanissimo indotto a voler comprendere le leggi fisiche che regolano il cosmo.
Credo che tu amassi profondamente la tua terra, la Sardegna, e non oso immaginare la tua felicità quando Nichi D’Amico ti chiese di fare il logo dell’Osservatorio astronomico di Cagliari prima, e del Sardinia Radio Telescope poi.
Ti saluto con le parole dell’amica e collega Silvia Casu, dell’Inaf di Cagliari, che esprimono tutto l’affetto che eri solito suscitare in chi aveva la fortuna di incontrarti sul proprio cammino:
“Le belle persone esistono. E capita di incontrarle. Capita di conoscersi da ragazzi, e capita di ritrovarsi da adulti. E magari anche di lavorare insieme.
Capita poi che ci lascino. E che questo periodo assurdo ci impedisca di salutarle come avremmo voluto e di ringraziarle per la grazia e la bellezza che hanno portato nella nostra vita.
Ci lasciano, ma per fortuna grazia e bellezza trovano comunque un modo per rimanere con noi.
Grazie Stefano.”
Per saperne di più:
- Leggi sul blog Linguaggio Macchina “Dai disegni del Neolitico alla radioastronomia: la parola all’autore del logo di Srt”, un’intervista di Andrea Mameli a Stefano Asili del 2013