Nello scorso fine settimana, in una realtà parallela a quella dei sentieri battuti da escursionisti e delle spiagge popolate da bagnanti riscaldati dal sole primaverile, si è svolto il primo hackathon organizzato dalla Commissione Europea in Italia nel 2021: una straordinaria maratona informatica lunga 24 ore, durante le quali 76 partecipanti tra i 15 e i 19 anni, divisi in 15 squadre, si sono sfidati ininterrottamente a colpi di codice e creatività. Lontani, a causa della pandemia, ma uniti da un obiettivo comune, su una piattaforma che solitamente riunisce i ragazzi per il gaming: Discord. Grazie a questa piattaforma, e alla sapiente organizzazione che ha gestito l’evento, i partecipanti hanno potuto comunicare con chiamate vocali, videochiamate, messaggi di testo e hanno potuto entrare in contatto con sette mentor che li hanno affiancati e supportati, tecnicamente ed emotivamente, nella lunga sfida: Francesco Piero Paolicelli, Gianluca Orpello, Luca Versari, Alessandra Valenti, Paolo Ganci, Christel Sirocchi e la sottoscritta. Quindi sì, anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che da anni si impegna nell’ambito dell’alfabetizzazione digitale, ha dato il suo contributo a questo evento.
Alle 15 di venerdì 7 maggio, Alessandro Bogliolo – docente dell’Università di Urbino, ambasciatore del coding in Italia e coordinatore di Europe Code Week – ha presentato la sfida ai partecipanti: creare una piattaforma per consentire ad agricoltori e produttori locali di vendere i loro prodotti, per facilitare l’acquisto a chilometri zero e promuovere un mercato eco-sostenibile.
Le ragazze e i ragazzi hanno avuto a disposizione 24 ore per sviluppare un prototipo funzionante. Venerdì sera erano tutti molto stanchi ma quando i mentor sono andati a riposare c’è stato un ragazzo che, nella chat ask-a-mentor, ha scritto: «Noi stiamo qui, se c’è bisogno». E così, nella notte, anche squadre avversarie hanno condiviso il loro tempo e le loro emozioni. «Abbiamo paura di tutti», hanno confessato «ma la paura ci rende solo più forti». Al termine delle 24 ore, ogni squadra ha presentato il suo prototipo a una giuria di otto membri, che ha giudicato i vari progetti in base alla validità, alla rilevanza, all’innovazione, all’esperienza d’uso e all’efficacia della presentazione.
Alle 20 di sabato sera sono state annunciate le squadre vincitrici, che si sono così guadagnate la partecipazione all’hackathon che si terrà in autunno e dalla quale verrà selezionata una sola squadra, che sfiderà le rispettive finaliste di Irlanda, Grecia, Romania, Slovenia e Lettonia, a Bruxelles.
Un’esperienza epica per tutti i partecipanti che rimarrà scolpita nella loro memoria: attraverso l’ingegno, la fatica, la passione e il divertimento hanno saputo affrontare e vincere – tutti – questa piccola ma grande sfida, rinunciando al sonno per arrivare, insieme, a una soluzione. È anche grazie a queste ragazze e ragazzi che l’Italia sarà in grado di gestire le sfide tecnologiche che ci riserverà il futuro, comprese quelle della ricerca scientifica.