SORGE ALLE CANARIE, MA È INTERAMENTE DI PROPRIETÀ DELL’INAF

Festa grande sulla Isla Bonita per i 25 anni del Tng

Inaugurato il 29 giugno 1996, il Telescopio nazionale Galileo dell’Inaf compie domani 25 anni. Un quarto di secolo nel corso del quale il più grande telescopio interamente italiano al mondo (ha uno specchio primario da 3.58 metri di diametro) ha contribuito a numerose scoperte, pubblicate in 1.150 articoli scientifici

     28/06/2021

Il Telescopio nazionale Galileo in costruzione. Crediti: Tng/Inaf

Sono passati venticinque anni da quando ebbe inizio l’attività scientifica del Tng, il Telescopio nazionale Galileo. Interamente di proprietà dell’Istituto nazionale di astrofisica, il Tng è il più grande telescopio ottico/infrarosso italiano al mondo, e sorge sull’isola di La Palma, presso l’osservatorio del Roque de Los Muchachos, nell’arcipelago delle Canarie.

L’origine del progetto fu uno studio su una nuova generazione di telescopi realizzato nel 1982 con l’obiettivo di portare l’astronomia italiana all’avanguardia, sia nella strumentazione che nella tecnologia. Nel 1988, con l’approvazione della prima fase dello studio e grazie a una straordinaria collaborazione tra astronomi e diverse aziende italiane, prende il via il progetto del Telescopio nazionale Galileo – per molti aspetti una versione avanzata del New Technology Telescope installato presso l’osservatorio di La Silla, in Cile. La scelta del sito in cui costruirlo – l’osservatorio del Roque de Los Muchachos, appunto – risale al 1992. I lavori hanno inizio l’anno successivo, e il telescopio arriva sull’isola nel 1995.

Infine, il 29 giugno 1996, il Telescopio nazionale Galileo viene ufficialmente inaugurato dal re di Spagna Juan Carlos I, dalla regina Sofia e dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer. Dal 2005 è gestito dalla Fondazione Galileo Galilei (Inaf) e conta un team di circa 32 persone, più della metà delle quali delle Canarie.

Inaugurazione del Telescopio nazionale Galileo, il 29 giugno 1996. Crediti: Tng/Inaf

Attualmente il Telescopio nazionale Galileo è dotato di cinque strumenti che operano stabilmente e offrono una grande varietà di modalità di osservazione – dalla banda ottica alle lunghezze d’onda del vicino infrarosso. Insieme al telescopio, questi strumenti consentono l’analisi della luce proveniente dalle stelle e lo studio di numerose sorgenti e fenomeni astrofisici: Sistema solare, pianeti, comete, asteroidi, supernove, pulsar, quasar, sorgenti di raggi gamma situate in galassie primordiali, pianeti extrasolari e controparti elettromagnetiche (ottiche o infrarosse) da sorgenti di onde gravitazionali. I risultati di questi studi sono riportati nei 1150 articoli scientifici pubblicati da quando il telescopio ha avuto la sua “prima luce”, nel 1998.

«In questi 25 anni il Tng ha contribuito a numerose scoperte scientifiche. L’impegno quotidiano di tutto lo staff», dice a Media Inaf il direttore del telescopio, l’astrofisico Ennio Poretti dell’Inaf, «è di mantenerlo ai livelli di eccellenza che si è guadagnato sul campo. Come in passato, ci auguriamo che rimanga un punto di riferimento per gli astronomi italiani. Un mio desiderio particolare è che studenti e dottorandi lo usino per le loro tesi di laurea, approfittandone anche per ammirare uno dei cieli più belli al mondo, quello di La Palma, così sapientemente scelto all’inizio del progetto».

Per saperne di più:

Guarda su MediaInaf Tv il servizio del 2016 sul Tng: