La nostra galassia, la Via Lattea, si estende per oltre 100mila anni luce. Una distanza enorme, che rende difficile analizzare la distribuzione dei pianeti presenti. Un team di ricerca guidato dalla Nasa e dall’Università di Osaka, in Giappone, ha ora trovato un modo per superare questo ostacolo. Utilizzando una combinazione di osservazioni e modelli, Naoki Koshimoto e colleghi sono stati in grado di determinare come varia la probabilità di trovare un pianeta nella nostra galassia al variare della distanza dal centro galattico. I risultati dello studio sono stati pubblicati la settimana scorsa su The Astrophysical Journal Letters.
Le osservazioni condotte dai ricercatori si sono basate su un effetto della relatività generale di Einstein chiamato microlensing gravitazionale: un fenomeno per cui oggetti come i pianeti fungono da lenti, piegando e incrementando apparentemente la luce proveniente da stelle lontane. In pratica si tratta di una sorta di “lente d’ingrandimento cosmica”, che può essere utilizzata per rilevare pianeti freddi simili a Giove e Nettuno in tutta la Via Lattea, dal disco galattico fino al bulge o centro galattico, la regione centrale della nostra galassia.
«Il microlensing gravitazionale attualmente fornisce l’unico modo per indagare la distribuzione dei pianeti nella Via Lattea», dice Daisuke Suzuki, professore all’Università Osaka e co-autore dello studio. «Distribuzione della quale fino a ora si conosceva poco, principalmente a causa della difficoltà di misurare la distanza dei pianeti che si trovano a più di 10mila anni luce dal Sole».
Per risolvere il problema, i ricercatori hanno preso in considerazione la distribuzione del moto proprio lente-sorgente – una quantità che descrive il moto relativo tra la sorgente e la lente negli eventi di microlensing. Confrontando questa distribuzione con quella prevista da modelli galattici, il gruppo di ricerca ha infine dedotto la distribuzione galattica dei pianeti.
I risultati dello studio mostrano come la presenza di pianeti nella nostra galassia dipenda poco dalla distanza dal centro galattico. La ricerca suggerisce inoltre che pianeti in orbite lontane dalle loro stelle madri esistano in tutta la Via Lattea, compreso il centro galattico – un ambiente molto diverso da quello del Sistema solare, dove la presenza di pianeti è stata a lungo incerta.
«Le stelle nella regione del centro galattico sono più vecchie e si trovano molto più vicine tra loro rispetto alle stelle nelle vicinanze del Sistema solare», spiega Naoki Koshimoto, ricercatore Nasa e autore principale dello studio. «Aver scoperto che i pianeti risiedono in entrambi questi ambienti stellari potrebbe portare a una migliore comprensione di come si formano i pianeti e della storia della formazione planetaria nella Via Lattea».
Per saperne di più:
- Leggi su The Astrophysical Journal Letters l’articolo “No large dependence of planet frequency on Galactocentric distance” di Naoki Koshimoto, David P. Bennett, Daisuke Suzuki e Ian A. Bond