Dopo una lunga serie di rinvii, finalmente Esa, Nasa e Arianespace hanno concordato una data per il lancio del James Webb Space Telescope (Jwst), l’osservatorio spaziale più grande e potente mai costruito. Webb decollerà a bordo di un razzo Esa Ariane 5 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, il 18 dicembre 2021.
«Ora conosciamo il giorno per il quale migliaia di persone hanno lavorato per molti anni e che milioni di persone in tutto il mondo non vedono l’ora arrivi. Grazie all’eccellente lavoro svolto da tutti i partner della missione, Webb e il suo veicolo di lancio Ariane 5 sono pronti. Non vediamo l’ora di assistere agli ultimi preparativi per il lancio allo spazioporto europeo», dice Günther Hasinger, direttore scientifico dell’Esa.
Webb raggiungerà la base di lancio entro la fine di settembre. Intanto la carenatura, lo stadio superiore e quello centrale di Ariane 5 sono già arrivati sani e salvi a destinazione, dopo un viaggio in nave che dall’Europa li ha portati sulle coste di Pariacabo. Da lì, hanno viaggiato in un convoglio speciale fino al Centro spaziale guyanese.
Webb sarà riposto piegato nella pancia di Ariane 5 all’interno della carenatura costruita da Ruag Space a Emman, in Svizzera. Questa carenatura, a forma di ogiva, posta in cima all’Ariane 5, ha un diametro di quasi cinque metri e mezzo e un’altezza di oltre diciassette. È realizzata con un materiale composito polimerico con fibra di carbonio e proteggerà il telescopio dalle sollecitazioni termiche, acustiche e aerodinamiche al decollo, durante l’ascesa nello spazio.
Lo stadio superiore di Ariane 5 è stato costruito da ArianeGroup a Brema, in Germania, e consente il trasporto e l’inserimento in orbita, con grande precisione, di payload scientifici attorno a L2, il secondo punto di Lagrange. Dopo la separazione dall’Ariane 5, Webb continuerà da solo il suo viaggio di quattro settimane verso L2, a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, una distanza di quattro volte superiore a quella della Luna.
Webb osserverà l’universo a lunghezze d’onda maggiori di quelle della luce visibile, cioè nel vicino e nel medio infrarosso. Per fare ciò, dispone di una suite di fotocamere, spettrografi e coronografi all’avanguardia. Webb permette di coprire una porzione dello spettro elettromagnetico con lunghezza d’onda maggiori rispetto a quelle dello Hubble Space Telescope e ha una sensibilità cento volte migliore, consentendo così di aprire una nuova finestra sull’universo. L’erede di Hubble potrebbe scoprire regioni nascoste del Sistema solare, sbirciare all’interno delle nuvole di polvere dove si stanno formando stelle e sistemi planetari, rivelare la composizione delle atmosfere degli esopianeti in modo più dettagliato e guardare ancora più indietro nel tempo, per vedere le prime galassie che si sono formate nell’universo primordiale.
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