BepiColombo si prepara al primo vis-à-vis con Mercurio, l’obiettivo dei suoi studi. La sonda, frutto della collaborazione tra Agenzia spaziale europea (Esa) e Agenzia spaziale giapponese (Jaxa), raggiungerà il pianeta nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, alle 01:23 ora italiana, nel giorno del 101simo anniversario del compleanno del celebre scienziato Giuseppe Colombo, che ha ispirato il nome della missione.
La sonda sorvolerà Mercurio a un’altitudine di circa 200 km, catturando immagini e dati scientifici che forniranno agli scienziati un primo assaggio di ciò che accadrà nel corso della missione principale, il cui inizio è previsto per il 2025.
BepiColombo vanta una importante presenza dell’Italia che, grazie al supporto e gestione dell’Agenzia spaziale italiana in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica e la Sapienza Università di Roma, ha realizzato con l’industria nazionale 4 dei 16 strumenti ed esperimenti a bordo.
Partita il 20 ottobre 2018 dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, la missione si compone di due orbiter: l’europea Mercury Planetary Orbiter e la giapponese Mercury Magnetospheric Orbiter, che viaggiano a bordo di un modulo trasportatore, il Mercury Transfer Module.
Gli orbiter saranno rilasciati in orbite complementari attorno al pianeta e indagheranno tutti gli aspetti di Mercurio, dal suo nucleo al campo magnetico e gravitazionale, all’esosfera, per comprendere al meglio l’origine e l’evoluzione del pianeta più vicino al Sole.
La sonda, nel suo viaggio di avvicinamento a Mercurio, ha effettuato un flyby attorno alla Terra e due attorno a Venere. Il viaggio proseguirà con sei sorvoli attorno a Mercurio prima di effettuare le manovre di frenata e posizionamento orbitale.
Durante il primo flyby di Mercurio, BepiColombo sorvolerà il pianeta nel lato notturno e scatterà immagini attraverso due delle tre telecamere di bordo, circa cinque minuti prima del sorvolo ravvicinato e fino a quattro ore dopo.
Mercurio ha una superficie fortemente craterizzata, a causa dei numerosi impatti di asteroidi che hanno contrassegnato il suo passato. Mappare e analizzare la composizione superficiale del pianeta aiuterà gli scienziati a comprendere meglio la sua formazione ed evoluzione. Anche la scienza che riguarda il complesso ambiente esosferico/magnetosferico e le sue interazioni con la superficie del pianeta e il vento solare è di grandissimo interesse. Le condizioni estreme di Mercurio si esprimono in una dinamica magnetosferica molto più veloce di quella terrestre e pertanto i relativi fenomeni di space weather sono molto più violenti. L’esperimento di radio scienza contribuirà poi in maniera fondamentale sia alla determinazione della struttura interna del pianeta, attraverso la misura del suo campo gravitazionale e della sua obliquità, sia a condurre test di relatività generale attraverso la misura della deflessione del segnale radio causata dal Sole. Un numeroso team scientifico italiano è già al lavoro da tempo per predisporre la modellistica e l’analisi degli importanti dati che saranno raccolti dalla missione BepiColombo.
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