La maggior parte delle stelle e del gas di una galassia si concentra in una regione chiamata disco galattico. Nella Via lattea, l’immagine comune di un disco piatto e simmetrico, simile a un pancake, sembrerebbe ora smentita da una ricerca – i cui risultati sono pubblicati su The Astronomical Journal – che svela un disco traballante e svasato. A condurre lo studio un team di astronomi dell’Università di Nanchino, dell’Osservatorio Astronomico Nazionale della Cina (Naoc) e dell’Osservatorio Astronomico di Shanghai (Shao).
Grazie ai dati raccolti dal Large Sky Area Multi-Object Fiber Spectroscopic Telescope (Lamost) e dal telescopio spaziale Gaia dell’Esa, gli scienziati, guidati da Ding Pingjie dell’Università di Nanchino, hanno ricavato informazioni che hanno messo in discussione le vecchie conoscenze sulla nostra galassia. «L’enorme numero di spettri ottenuti da Lamost e i dati astrometrici ad alta precisione di Gaia forniscono un’opportunità d’oro per riesplorare la struttura del disco», dice Zhao Gang, coautore dello studio.
Le stelle nel disco non ruotano attorno al centro galattico con velocità media radiale e verticale pari a zero, ma in una certa regione del disco stesso, sopra e sotto il piano galattico, esistono oscillazioni verticali nelle velocità medie tridimensionali. Si è scoperto inoltre che i moti stellari non sono simmetrici rispetto al piano galattico, perché le stelle giganti di tipo K al di sotto del piano ruotano più velocemente di quelle sopra. Non solo: le stelle del disco interno migrano radialmente verso l’esterno e le stelle che si trovano in prossimità della zona esterna del disco si muovono alternativamente verso l’interno e verso l’esterno, con una velocità che dipende dalla distanza verticale.
In più, il disco esterno si contrae verticalmente in un movimento che ricorda la respirazione e poi si piega verso l’alto. Il movimento del disco interno, invece, è solo debolmente “respiratorio”, con una modesta flessione verso il basso, nel disco interno. I ricercatori hanno poi scoperto che l’altezza di scala aumenta all’aumentare della distanza delle stelle dal centro galattico: questa potrebbe essere la causa della caratteristica svasatura. Una struttura simile è stata individuata anche in altre galassie, il che significa che potrebbe essere piuttosto comune nelle galassie a disco. Il disco traballante potrebbe essere invece attribuito a perturbazioni prodotte da sottostrutture del piano, come i bracci a spirale o la barra centrale, o da perturbazioni esterne di lunga durata, come nel caso di una galassia satellite.
«Questo studio fornisce indizi di alta qualità sulla struttura e l’evoluzione galattica. Osservazioni continue aiuteranno a raccontare una storia più dettagliata della Via Lattea», conclude Xiang-Xiang Xue, secondo autore dello studio.
Per saperne di più:
- Leggi su The Astronomical Journal l’articolo “Vertical Structure of Galactic Disk Kinematics from Lamost K Giants” di Ping-Jie Ding, Xiang-Xiang Xue, Chengqun Yang, Gang Zhao, Lan Zhang e Zi Zhu