Autunno, cadono le foglie e le stelle tornano a dare spettacolo. Domani si apre la XIX edizione del Festival della scienza di Genova, riconosciuto come uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica a livello internazionale, che quest’anno, con il ritorno di molte attività in presenza vuole segnare una nuova ripartenza. L’Inaf, sostenitore storico della kermesse, anche quest’anno mette in campo le sue risorse e i suoi ricercatori per portare l’astrofisica al grande pubblico.
Nel cortile di Palazzo Ducale vi aspetta un’anteprima assoluta: l’installazione interattiva del Cody Maze Astrofisico, un labirinto virtuale nel mondo reale, fatto di sfide di coding, quiz sull’astronomia, l’astrofisica e l’esplorazione spaziale. Un progetto realizzato dall’Inaf in collaborazione con l’ideatore della Code Hunting Game, Alessandro Bogliolo, dell’Università di Urbino.
L’installazione sarà attiva per tutta la durata del Festival, e si inserisce nelle attività per la Europe Code Week, venerdì mattina un evento speciale sarà dedicato al lancio della prima International Astrophysical Code Hunting Game, anche questo ideato da Alessandro Bogliolo in collaborazione con l’Inaf – che permette di partecipare a una vera e propria caccia al tesoro comodamente seduti da casa, interagendo con un bot tramite l’app di messaggistica di Telegram, e consultando una comoda mappa online. Nel lancio della Code Hunting Game, in diretta streaming dal Festival su Play Inaf a questo indirizzo venerdì 22 ottobre alle 11.00, alcuni ricercatori vi mostreranno come si gioca, facendo una partita in diretta nazionale.
Nulla di più adatto a questa edizione che ha come parola chiave proprio “Mappe”.
E sempre con lo spirito di mostrare possibili itinerari e coinvolgere e orientare gli studenti tra i percorsi della scienza la proposta dell’Inaf quest’anno comprende anche una serie di tour virtuali guidati, realizzati grazie alla collaborazione di EduInaf e delle numerose sedi Inaf sul territorio italiano e oltre. Un format online che permetterà alle scuole di entrare nei luoghi della ricerca in modo virtuale, i giovani visitatori potranno “entrare” e visitare laboratori, telescopi e musei dell’Inaf, dove un ricercatore guiderà il pubblico alla scoperta del mondo della ricerca astrofisica italiana. Consultate la pagina dedicata per tutti i dettagli e ricordate che potete comunque visitare le infrastrutture dell’Inaf anche in autonomia, senza la guida in streaming dei ricercatori, da questa sezione di EduInaf.
E per chi con l’accorciarsi delle giornate non trova conforto nel pensiero dell’avvicinarsi dell’ora solare, vi diamo una suggerimento ad alta energia, il 31 ottobre Martina Cardillo dell’Inaf, sarà protagonista della conferenza G-ray buster: alla caccia della radiazione di Hulk, mappe dei fenomeni più energetici dell’universo, dove scopriremo che lo spazio è così ricco di segnali e sorgenti che non può essere osservato solo nella luce ottica, quella che vediamo con i nostri occhi, ma è necessario sfruttare tutta la luce esistente, dalle onde radio fino ai raggi gamma, la luce più energetica che esista. E per chi sia curioso di capire meglio come osserviamo queste sorgenti il laboratorio Cattura il lampo spaziale!, in presenza presso Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, mostrerà come gli astronomi indagano i segreti dell’Universo studiando la radiazione luminosa che arriva sul nostro pianeta, prodotta dalle varie sorgenti cosmiche, fortunatamente le radiazioni più energetiche, come i raggi gamma potenzialmente pericolosi, sono bloccate dall’atmosfera, ma per studiarle si utilizzano particolari telescopi, come quelli di Astri e Cta, nella cui progettazione l’Inaf svolge un ruolo di primo piano.
Vi auguriamo un buon viaggio tra le stelle insieme all’Inaf, e ricordatevi che è solo l’inizio, i nostri ricercatori saranno anche a Roma e Napoli alla fine di novembre, per animare altre due importanti manifestazioni, il Festival della scienza di Roma e Futuro Remoto di Napoli.
A riveder le stelle!
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