Il nome di Agrigento è scritto sulla pietra, letteralmente: classificato come una condrite L6 venata, Girgenti – antica denominazione della città – è infatti il nome che porta il meteorite caduto sulla città nel 1853, oggi conservato al Museo civico di storia naturale di Milano. Non è il solo però ad averle fatto visita: nella prima serata di giovedì 11 novembre, una scia luminosa ha attraversato i cieli siciliani, cogliendo di sorpresa l’intera isola. Le maggiori segnalazioni sono pervenute proprio da Agrigento, dove pare che la meteora abbia concluso il suo lungo viaggio. L’associazione ambientalista Mareamico delegazione di Agrigento ha fatto sapere che un frammento di meteorite potrebbe essere caduto nella zona del viadotto Imera.
In realtà non si sa se qualche frammento sia giunto a terra, né si conosce con precisione la zona dell’eventuale caduta, ma «anche se non fosse stato individuato effettivamente il luogo esatto, ha sempre senso proseguire nelle ricerche», spiega a Media Inaf l’astronomo dell’Inaf di Torino Daniele Gardiol, coordinatore nazionale della rete Prisma, che giusto il giorno prima – mercoledì 10 novembre – aveva immortalato un bolide sulla Puglia. «I meteoriti sono oggetti talmente rari e di importanza scientifica tale che ogni minuto speso per tentare di recuperarli – anche contro ogni pronostico – è ben speso. Lo dimostra l’episodio del ritrovamento del meteorite Cavezzo, all’inizio di gennaio 2020, grazie ai calcoli della rete Prisma».
Fra i curiosi e gli appassionati che in quest’occasione si sono precipitati sul posto c’è anche un esperto d’astronomia, Carmelo Falco, fisico e collaboratore del centro astronomico Gal Hassin di Isnello. Lo abbiamo intervistato.
Giovedì scorso verso sera, dicevamo: a che ora?
«L’evento è avvenuto intorno alle 17:20-17:30. Sfortunatamente, le nostre camere Prisma non lo hanno rilevato perché ancora il cielo era luminoso. Con le camere meteorologiche, invece, l’evento è stato ripreso anche abbastanza bene».
C’è qualche speranza di trovare qualcosa?
«Io ho potuto osservare l’evento personalmente e posso dire che è stata una meteora notevole come luminosità e intensità, per cui non mi stupirebbe che qualche frammento sia arrivato a terra, ma di questo evidentemente non posso essere certo. Io stesso ho cercato di indagare: ho provato a contattare i vigili urbani ma per ora non ho ottenuto riscontro, dopodiché sono arrivate due segnalazioni di ipotetici testimoni oculari che hanno fornito dei dettagli abbastanza circostanziati per quanto riguarda il luogo».
Ecco, il luogo: dov’è, esattamente?
«È nei pressi di un cavalcavia – il viadotto Imera – per cui le superfici sono abbastanza frastagliate: il terreno – ricoperto da alti fasci d’erba – non è pianeggiante ed è pieno di roccia di ogni tipo. C’è anche ballast ferroviario e materiali di edilizia buttati lì un po’ a caso, quindi l’ipotetico ritrovamento di qualche frammento sarebbe abbastanza complesso. Mi sono recato lì il giorno dopo per un primo sopralluogo, ma presenta non poche difficoltà. Ho comunque intenzione di tornarci, spero con alcuni volontari, per non lasciare nulla al caso. Mi auguro di potervi dare presto buone notizie, anche se le condizioni del terreno – ammesso che il luogo sia quello – sono molto problematiche».
Le riprese delle camere meteorologiche sul canale YouTube di Weather Sicily: