La comunicazione via radio e con i telefoni cellulari si basa sulla trasmissione di radiazione elettromagnetica, che però non sempre può avvenire. Gli ingegneri della Lancaster University nel Regno Unito, in collaborazione con l’Istituto Jožef Stefan, in Slovenia, sono riusciti a trasferire informazioni codificate digitalmente in modalità wireless utilizzando neutroni veloci (energia maggiore di 100 keV).
I ricercatori hanno misurato l’emissione spontanea di neutroni veloci dal californio-252, un elemento transuranico sintetico radioattivo. Il californio è uno dei pochi elementi transuranici che ha delle applicazioni pratiche, la maggior parte delle quali sfruttano la proprietà di alcuni suoi isotopi di emettere neutroni, come in questo caso.
Una parola, l’alfabeto e un numero casuale sono stati codificati – utilizzando l’American Standard Code for Information Interchange (Ascii) a 7 bit – in sequenza nella modulazione del campo di neutroni, e il segnale è stato successivamente decodificato da un computer che ha recuperato le informazioni e le ha mostrate su uno schermo. È stato anche eseguito un test in doppio cieco nel quale un numero ottenuto da un generatore di numeri casuali è stato codificato, trasmesso e decodificato. Tutti i test di trasmissione tentati hanno avuto successo.
«Abbiamo dimostrato le potenzialità della radiazione di neutroni veloci come mezzo per le comunicazioni wireless per applicazioni in cui la trasmissione elettromagnetica convenzionale non è fattibile o è intrinsecamente limitata», ha dichiarato Malcolm Joyce della Lancaster University.
I neutroni veloci hanno un vantaggio rispetto alle onde elettromagnetiche convenzionali, che sono significativamente indebolite dalla trasmissione attraverso alcuni materiali, tra i quali i metalli. «In alcuni scenari critici per la sicurezza, come ad esempio l’integrità dei vani di contenimento dei reattori e le volte e paratie metalliche nelle strutture marittime, può essere importante ridurre al minimo il numero di fori nelle strutture metalliche necessari per il cablaggio delle comunicazioni. L’uso di neutroni per la trasmissione di informazioni attraverso tali strutture potrebbe evitare di dover ricorrere a tali perforazioni. Inoltre, potrebbe essere rilevante anche in scenari in cui sono desiderabili trasmissioni limitate in circostanze difficili, come per le operazioni di soccorso di emergenza».
I neutroni veloci potrebbero infine essere usati in un sistema elettronico a segnale misto, per ottenere un mix del segnale, tra elettroni e neutroni, contribuendo così a garantire l’integrità del trasferimento delle informazioni.
Per saperne di più:
- Leggi su Nuclear Instruments and Methods in Physics Research l’articolo “Wireless information transfer with fast neutrons” di Malcolm J. Joyce, Michael D. Aspinall, Mackenzie Clark, Edward Dale, Hamish Nye, Andrew Parker, Luka Snoj, Joe Spires