Qualche giorno fa avevamo pubblicato una news riguardante il secondo stadio del Falcon 9 che, dopo un ultimo passaggio al perigeo a circa 40mila km di distanza dalla Terra, era destinato a colpire la Luna il prossimo 4 marzo. Il passaggio al perigeo di questo oggetto si è verificato regolarmente la sera dell’8 febbraio scorso, in accordo con le effemeridi, ed è stato possibile sia prendere nuove misure astrometriche, sia studiare la curva di luce dello space debris e determinarne così il periodo di rotazione attorno al proprio asse, che è risultato di circa 180 secondi, con un’ampiezza di ben 4 magnitudini. Ora però l’identificazione di questo oggetto è stata riconsiderata. Ripercorriamo le tappe principali di questa complicata vicenda per fare luce sull’accaduto.
La missione Dscovr fu lanciata l’11 febbraio 2015 da Cape Canaveral. Circa un mese dopo il lancio venne scoperto dalla Catalina Sky Survey un candidato asteroide near-Earth che ricevette la designazione provvisoria WE0913A. Si trattava di un oggetto strano per essere un asteroide perché appariva essere in orbita geocentrica, non eliocentrica. In casi come questi si tratta quasi certamente di uno space debris. Di questo oggetto furono raccolte diverse osservazioni astrometriche che permisero di stabilire che il 13 febbraio 2015, due giorni dopo il lancio della Dscovr, era in prossimità della Luna. In base a questo e in assenza di informazioni sulla reale traiettoria seguita dalla Dscovr, Bill Gray, di Project Pluto, lo identificò come il secondo stadio del Falcon 9 che aveva portato in orbita la missione Dscovr.
Un paio di giorni fa Jon Giorgini, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl), ha fatto notare a Gray come – in base ai dati posseduti dal Jpl – la sonda Dscovr non fosse in prossimità della Luna il 13 febbraio 2015 e quindi non poteva esserci nemmeno il secondo stadio del Falcon 9.
A questo punto, riconsiderando le osservazioni dell’ex asteroide near-Earth WE0913A, Bill Gray ha scoperto che ha fatto un flyby con la Luna il 28 ottobre 2014, quindi il candidato più probabile per questo space debris appare essere il terzo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 3C/G2, che il 23 ottobre 2014 fu usato per il lancio della missione Chang’e 5-T1 verso la Luna. Lo scopo di questa missione era semplicemente quello di sperimentare le tecnologie di rientro da una missione lunare, tra cui provare la traiettoria di ritorno, testare il design aerodinamico, la protezione dello scudo termico, la guida, la navigazione e il controllo, nonché provare sul campo un sistema di recupero della capsula leggero e ridotto al minimo. La missione ebbe pieno successo, ma il booster servito per l’immissione nell’orbita di trasferimento lunare è rimasto in orbita come space debris, fino a essere scoperto come sospetto asteroide near-Earth e poi erroneamente identificato come il secondo stadio del Falcon 9.
Si è dunque trattato di un errore in buona fede da parte di Bill Gray, che ci fa capire quanto possa essere non banale l’operazione di identificazione di uno space debris, specie in assenza di tutte le informazioni utili. Comunque stiano le cose il risultato finale non cambia: il prossimo 4 marzo questo space debris impatterà sulla faccia non visibile della Luna creando un piccolo cratere.
Per saperne di più:
- Potete seguire ulteriori sviluppi su questo e altri space debris nella sezione dedicata del sito Sorvegliati spaziali