UN GIORNO DA ROVER SUL PIANETA ROSSO

Mart-working

Il 18 febbraio scorso Perseverance ha festeggiato il suo primo anno su Marte. Un anno trascorso in che modo? Proviamo a ripercorrere una sua giornata tipo, dall’alba al tramonto, fra test, esperimenti scientifici, fotografie, collegamenti con la Terra e qualche spostamento – come quello record del 14 febbraio: ben 320 metri in un sol giorno

     22/02/2022

Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Msss

Mille e cinquanta piedi. Tradotto nel sistema metrico decimale, fanno circa 320 metri. È la distanza percorsa sul suolo marziano da Percy – il nomignolo appioppato al rover Perseverance della Nasa – lo scorso 14 febbraio. Una distanza record: mai nessun rover sul Pianeta rosso aveva compiuto un tragitto così lungo in un sol giorno.

Un bel modo per festeggiare il primo anno trascorso dal rover su Marte, dov’era approdato al termine d’un atterraggio da manuale il 18 febbraio 2021. Un anno vissuto intensamente, non senza momenti di suspense: atterraggio a parte, il più massiccio fra i rover (pesa oltre una tonnellata) in questi dodici mesi ha dovuto affrontare alcuni imprevisti con il collezionamento dei campioni: il primo tentativo era andato a vuoto, e lo scorso dicembre alcuni detriti avevano inceppato il carosello di raccolta. Fra le sorprese gradite spiccano il successo e la durata oltre ogni attesa della campagna di incursioni aeree di Ingenuity, il piccolo elicotterino che accompagna il rover: destinato inizialmente a compiere appena cinque voli, si è alzato l’otto febbraio scorso nella rarefatta atmosfera marziana per la 19esima volta.

Imprese memorabili che punteggiano giornate comunque piuttosto intense: la vita quotidiana di Perseverance è infatti scandita da numerosi impegni. Prendiamo per esempio il Sol 345 – quello che sulla Terra era, appunto, l’8 febbraio 2022. Lo documenta in ogni dettaglio il blog del rover sul sito della Nasa. Prima levataccia durante la notte, alle 2:07 Lmst ora locale, o meglio “ora solare locale media”, per alcune attività di manutenzione di routine, in quell’occasione sullo strumento Meda. Il tempo di riprendere brevemente il fiato, e subito arriva l’appuntamento con il Deep Space Network per l’invio verso la Terra dei dati scientifici acquisiti il giorno precedente.

Le fotocamere a bordo del rover Perseverance (cliccare per ingrandire). Crediti: Nasa

L’alba spunta alle 5:16, dando il via a un’altra routine quotidiana che – fra check degli strumenti, invio di ulteriori dati e controllo dell’alimentazione – tiene impegnato Perseverance fino alle 11:00, quando giunge da Terra il piano per la giornata. Ha così inizio l’attività scientifica vera e propria, anzitutto con misure dell’opacità atmosferica. Alle 11:50 l’elicotterino decolla – per il suo 19esimo volo, appunto. Mentre Ingenuity è in ricognizione sulla regione di South Séitah, Perseverance ne approfitta per studiare quattro rocce nelle vicinanze – Vergons, Galabre, Montpezat e Tragastel – con il laser, lo strumento Watson e le fotocamere Mastcam-Z e SuperCam. Alle 16:10, messe da parte le rocce (una delle quali, Montpezat, viene selezionata per un’attività con abrasione da condurre il giorno successivo), riprendono le misure atmosferiche. Ci scappa anche una foto del cielo in cerca di nubi marziane con la fotocamera Navcam.

Il sole tramonta alle 17:26, giusto in tempo per riprendere l’invio dei dati verso Terra. La sera si conclude con una serie di esercizi per affinare le manovre necessarie ad archiviare i campioni raccolti. E alle 21 Perseverance può finalmente mettersi a dormire.