Fra le tante conseguenze sullo spazio dell’invasione russa dell’Ucraina c’è anche lo stop alle operazioni scientifiche del telescopio spaziale eRosita, uno dei due strumenti della missione russo-tedesca Spektr-Rg. Realizzato dal Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (Germania) e lanciato il 13 luglio 2019 dal cosmodromo di Baikonur insieme al telescopio russo Art-Xc, eRosita si è mostrato fin dai primi giorni uno strumento di qualità eccellente, con tutte le carte in regola per dare un forte impulso a un settore – quello dell’astrofisica spaziale a raggi X – che da tempo non vedeva entrare in azione un nuovo telescopio. Programma interrotto bruscamente il 26 febbraio scorso a seguito della raccomandazione di sospendere la cooperazione con la Russia. Ora eRosita è sospeso in safe-mode. Cosa significhi e quali ricadute possa avere per la scienza lo chiediamo al project scientis della missione, l’astrofisico Andrea Merloni, del Max Planck.
Dunque il telescopio è in modalità safe. Vuol dire che è spento?
«In safe mode le sette camere sono spente – e chiuse – ma lo strumento è acceso, e la regolazione della temperatura dei vari elementi (gli specchi in primis) rimane attiva. Il computer che “governa” eRosita è acceso, ed è in grado di registrare e trasmettere i valori di housekeeping, ovvero di monitoraggio dello stato del telescopio».
Quali conseguenze avrà questo stop sul programma scientifico della missione?
«Dal punto di vista programmatico, il principale obiettivo di eRosita è una survey profonda di tutto il cielo a raggi X. Il piano prevede 8 passaggi completi su tutto il cielo. Fino ad ora, circa 4.4 passaggi sono stati effettuati, dunque più della metà di quelli previsti. Ora la survey è ovviamente sospesa. Se e quando saremo in grado di ripartire, il piano sarà di completare il programma originario. Detto questo, il volume e la qualità dei dati accumulati fino a ora è straordinario, e solo in piccola parte sono già stati analizzati e pubblicati. Il nostro lavoro scientifico sui dati che abbiamo raccolto fino a ora continua. Da questo punto di vista i gruppi tedeschi e russi sono completamente indipendenti».
L’eventuale uscita dal safe mode, e dunque ritorno alla piena funzionalità, sarà indolore per eRosita o implica passaggi critici – per esempio, con il coinvolgimento di sistemi criogenici?
«No, non ci sono sistemi criogenici. Ogni risveglio dal safe mode è sempre delicato, ma in principio non ci sono particolari rischi o problemi».