Grandi notizie per Ingenuity, Ginny per gli amici: la Nasa ha esteso le sue operazioni di volo su Marte fino a settembre 2022. L’elicotterino marziano – il primo ad aver compiuto un volo completo su un altro pianeta – potrà così continuare ad affiancare il rover della missione Mars 2020 Perseverance, supportando l’imminente campagna scientifica di esplorazione dell’antico delta fluviale del cratere Jezero e continuando a testare le proprie capacità per supportare la progettazione di futuri veicoli aerei su Marte.
L’annuncio dell’estensione della missione – inizialmente programmata per 30 giorni a partire dal primo dei cinque voli autonomi previsti su Marte nel programma originale – arriva sulla scia del ventunesimo volo di successo dell’aeromobile.
#MarsHelicopter can’t be stopped! Ingenuity successfully completed its 21st flight on the Red Planet. The small rotorcraft traveled 370 meters at a speed of 3.85 meters per second and stayed aloft for 129.2 seconds. https://t.co/TNCdXWcKWE pic.twitter.com/rNMaodihxa
— NASA JPL (@NASAJPL) March 11, 2022
«L’elicottero marziano non può essere fermato! Ingenuity ha completato con successo il suo ventunesimo volo sul Pianeta rosso. Il piccolo aeroplano ha viaggiato per 370 metri a una velocità di 3.85 metri al secondo, rimanendo in volo per 129.2 secondi», si legge nel tweet, datato 11 marzo, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che gestisce la missione di Ingenuity.
«Meno di un anno fa non sapevamo nemmeno se il volo controllato a motore di un velivolo su Marte fosse possibile», dice Thomas Zurbuchen, a capo del Direttorato delle missioni scientifiche della Nasa. «Ora non vediamo l’ora del coinvolgimento di Ingenuity nella seconda campagna scientifica di Perseverance. Una tale trasformazione della mentalità in un periodo così breve è semplicemente sorprendente e una delle più storiche negli annali dell’esplorazione aerea e spaziale».
Il ventunesimo volo di Ingenuity è il primo di almeno altri tre sollevamenti in aria necessari affinché esso attraversi la parte nord-ovest dell’unità del cratere Jezero nota come “Séítah” e raggiunga la sua successiva meta: il delta occidentale all’interno della struttura geologica.
Passato da veicolo dimostrativo della fattibilità di volare senza il controllo umano diretto nell’atmosfera estremamente sottile di Marte a strumento operativo, Ingenuity –per fare da spalla a Perseverance – dovrà ancora una volta far valere le sue capacità di volo su un terreno completamente diverso da quello sorvolato all’inizio della sua avventura. Largo parecchi chilometri, pieno di rocce frastagliate, superfici inclinate, massi sporgenti e dune sabbiose insidiose, il delta occidentale del cratere Jezero – il più grande dei due all’interno del cratere, l’altro è quello nord-occidentale – si eleva oltre 40 metri sul pavimento della struttura geologica e promette di contenere numerose informazioni, forse anche la prova necessaria per determinare che miliardi di anni fa sul pianeta esistessero forme di vita microscopiche.
Una volta raggiunta la meta, l’obiettivo di Ingenuity sarà quello di ispezionare la zona dall’alto e aiutare a determinare quale dei due canali fluviali asciutti – un tempo fiumi, Neretva Vallis e Sava Vallis – dovrà percorrere Perseverance per raggiungere la cima del delta. Insieme alle informazioni sul percorso, i dati forniti dal piccolo drone-elicottero aiuteranno il team di Perseverance a valutare i potenziali obiettivi scientifici futuri. Ma non è tutto, la missione di Ingenuity potrebbe infatti andare oltre: il team della missione potrebbe chiedergli di volare al di fuori della zona attraversabile dal rover, per individuare caratteristiche geologiche più lontane, esplorare altre zone di atterraggio e siti dai quali recuperare altri campioni che le future missioni di Mars Sample Return riporteranno sulla Terra per esami di laboratorio approfonditi.
«La campagna scientifica sul delta del cratere Jezero sarà la più grande sfida che il team Ingenuity dovrà affrontare dal primo volo su Marte», spiega Teddy Tzanetos, a capo del team del Jet Propulsion Laboratory. «Per aumentare le nostre possibilità di successo abbiamo ingrandito il nostro team e stiamo facendo degli aggiornamenti al nostro software di volo orientati a migliorare la flessibilità operativa e la sicurezza del volo».
Molti di questi aggiornamenti porteranno a una riduzione degli errori di navigazione durante il volo, il che aumenterà la sicurezza sia del volo che dell’atterraggio. Una recente modifica del software, ad esempio, ha già fatto in modo che Ingenuity superi l’altitudine massima precedentemente programmata di 15 metri. E poiché i guadagni di altitudine potrebbero comportare aumenti incrementali sia della velocità dell’aria che della portata, un secondo aggiornamento ha consentito a Ingenuity di cambiare la velocità in volo. Un terzo aggiornamento, infine, gli ha consentito adattarsi ai cambiamenti nella struttura del terreno durante il volo. Quanto al futuro, ulteriori aggiornamenti del software potrebbero includere l’aggiunta di mappe topografiche del terreno nel sistema di navigazione e una migliore capacità di prevenzione dei rischi di atterraggio, spiegano i ricercatori.
Prima che inizi la ricognizione dell’aerea del grande delta occidentale nel cratere Jezero, Ingenuity in quel sito deve però arrivarci. Previsto non prima del prossimo 19 marzo, questo volo di Ingenuity sarà un viaggio complesso, lungo circa 350 metri, che include una insidiosa manovra necessaria per evitare una grande collina. Successivamente, la squadra determinerà se saranno necessari altri due o tre voli per completare la traversata delle dune di Séítah.
«Questo imminente volo sarà la mia 22esima entry nel nostro diario di bordo», ricorda il capo pilota di Ingenuity, Håvard Grip. «Ricordo di aver pensato che, quando tutto questo è iniziato, saremmo stati fortunati ad avere tre entry e immensamente fortunati ad averne cinque. Ora, al ritmo con cui stiamo andando, avrò bisogno di un secondo libro».