UN ALTRO PASSO AVANTI PER IL TELESCOPIO ESA DEDICATO ALL’UNIVERSO OSCURO

Euclid, assemblati “occhi” e “cervello”

Il mese scorso sono state integrate con successo a Torino, presso l’azienda Thales Alenia Space, le due parti principali della navicella spaziale Euclid: il modulo di payload (o di carico) per il trasporto degli strumenti scientifici e il modulo di servizio di supporto. Nelle prossime settimane verranno montati i pannelli solari e lo schermo parasole, poi Euclid sarà testato nella sua configurazione completa

     19/04/2022

Gli ingegneri al lavoro intorno ai moduli di Euclid a Torino presso Thales Alenia Space. Crediti: Esa

Nonostante lo stop di un mese fa a tutti i lanci con vettore Soyuz dalla Guyana francese a causa del ritiro del personale tecnico Roscosmos dallo spazioporto di Kourou, per le missioni spaziali europee ci sono buone notizie: la missione europea Euclid fa un passo avanti. Lo scorso 24 marzo a Torino, presso l’azienda Thales Alenia Space, sono state integrate con successo le due parti principali della navicella spaziale Euclid: il modulo di payload (o di carico) per il trasporto degli strumenti scientifici e il modulo di servizio di supporto – in un certo senso, gli “occhi” e il “cervello”.

Alla delicata operazione hanno preso parte oltre una dozzina di ingegneri. I due moduli sono stati collegati insieme grazie all’uso di una gru che ha progressivamente calato il modulo di payload da 800 chilogrammi sul modulo di servizio facendo combaciare i rispettivi sei punti di attacco. È infatti indispensabile che le superfici delle due componenti coincidano perfettamente, perché anche solo una piccola imprecisione potrebbe indurre sollecitazioni tali da danneggiare la struttura o deformare lo specchio del telescopio, che ha un diametro di un metro e venti centimetri.

«Dovevamo assicurarci che il modulo di servizio e il payload si incastrassero perfettamente nei punti di connessione prestabiliti per ridurre il più possibile i carichi sul telescopio», spiega Hans Rozemeijer, assembly, integration and testing engineer di Euclid. «L’obiettivo era una differenza di meno di 50 micron in ogni punto. Non è esattamente come montare un mobile Ikea!». Per rendere l’idea: 50 micron è la misura del diametro di un capello umano.

All’operazione di aggancio meccanico sono seguiti due giorni di test elettronici per verificare che tutto funzionasse ancora correttamente, prima di sigillare ogni minuscolo spazio residuo tra i due moduli e isolare termicamente il veicolo spaziale.
«È stato davvero emozionante vedere la navicella integrata, è un passo avanti per vedere la missione diventare realtà. Mi sento quasi come se avessimo riunito due membri della famiglia», afferma Rozemeijer.

Gli strumenti di Euclid erano stati integrati nel modulo di payload alla fine del 2020. Durante il 2021, il modulo completo ha superato con successo una serie intensiva di test in ​​condizioni spaziali simulate per verificare che il telescopio e gli strumenti funzionassero come previsto.

Il modulo di payload di Euclid, costruito da Airbus Defence and Space, ospita un telescopio riflettore e altri due strumenti: il Visual Imager (Vis) e il Near Infrared Spectrometer and Photometer (Nisp). Insieme, il telescopio e gli strumenti osserveranno miliardi di galassie con una precisione senza precedenti per capire come si sono evolute e raggruppate in strutture cosmiche negli ultimi dieci miliardi di anni. Contiamo quindi di avere ulteriori elementi per fare luce sulla natura misteriosa della materia e dell’energia oscura, i due principali motori dell’espansione dell’universo.

Non è meno importante il modulo di servizio, che contiene i computer per controllare gli strumenti e tutte le parti essenziali di cui Euclid ha bisogno per funzionare, inclusi i sottosistemi per l’orientamento del veicolo spaziale, per la distribuzione dell’energia, per la comunicazione con la Terra e per il trasferimento dei dati.

«La navicella Euclid è davvero complessa e durante i mesi scorsi a tutte le persone coinvolte nella sua integrazione è stato chiesto di dare il massimo per affrontare scadenze e operazioni molto impegnative. Vorrei ringraziare il team di Thales Alenia Space e i nostri partner industriali per lo straordinario lavoro svolto in piena sinergia con i rappresentanti dell’Esa per raggiungere questo importante traguardo», dice Paolo Musi, direttore dei programmi scientifici di Thales.

Nelle prossime settimane gli ingegneri provvederanno ad ancorare Euclid ai pannelli solari e lo schermo parasole che proteggerà il modulo di carico dall’intensa radiazione solare. Una volta collegato il parasole, verrà aggiunta l’antenna e a questo punto quindi Euclid sarà pronto. Il veicolo spaziale finito misurerà circa 4,7 metri di altezza per 3,7  di larghezza. A questo punto Euclid sarà testato nella sua configurazione completa e preparato per il lancio dallo spazioporto europeo nella Guyana francese. Data prevista: 2023.

Guarda su MediaInaf Tv il servizio video del 2019 su Euclid: