Gemini North, uno dei telescopi gemelli dell’International Gemini Observatory, ha osservato le fasi iniziali di una collisione cosmica a circa 60 milioni di anni luce di distanza, in direzione della costellazione della Vergine. Le due maestose galassie a spirale, Ngc 4568 (in basso) e Ngc 4567 (in alto), stanno per affrontare uno degli eventi più spettacolari dell’universo: una fusione galattica. Al momento, i centri di queste galassie sono a 20mila anni luce di distanza (circa la distanza della Terra dal centro della Via Lattea) e ogni galassia conserva ancora la sua forma a spirale. Tuttavia, lo scenario è destinato a cambiare drasticamente.
Mentre Ngc 4568 e Ngc 4567 si uniscono, le reciproche forze gravitazionali attiveranno esplosioni di intensa formazione stellare e distorceranno le loro maestose strutture. Nel corso di milioni di anni, le due galassie oscilleranno ripetutamente l’una sull’altra in anelli sempre più stretti, attirando lunghe strisce di stelle e gas fino a quando non saranno così completamente mescolate che un’unica galassia, ellittica, emergerà dal caos. A quel punto, gran parte del gas e della polvere (il carburante per la formazione stellare) sarà stato consumato o spazzato via.
Combinando decenni di osservazioni e modelli computerizzati, gli astronomi hanno ora prove convincenti che la fusione di galassie a spirale come queste dà origine a galassie ellittiche. È probabile che l’oggetto risultante dalla fusione alla fine assomiglierà al loro vicino più maturo Messier 89, una galassia ellittica nell’Ammasso della Vergine, che ora presenta una formazione stellare minima ed è composto principalmente da stelle più vecchie di piccola massa e antichi ammassi globulari.
La fusione che sta per avvenire tra le due galassie, immortalata in questa immagine, è un’anteprima di ciò che accadrà quando la Via Lattea e la sua grande vicina – la Galassia di Andromeda – entreranno in collisione, tra circa 5 miliardi di anni.