La sonda della Nasa Juno ha sacrificato cinque giorni della sua orbita attorno a Giove per poter vedere da vicino una delle sue lune, Europa. È successo il 29 settembre 2022 alle 11:36 del mattino circa (ora italiana), e la prima immagine del mondo ghiacciato che orbita attorno al gigante gassoso la potete vedere qui sotto. Al momento dell’avvicinamento, la sonda si è avvicinata a una distanza di circa 352 chilometri. Purtroppo la sonda ha avuto solo una finestra di due ore per raccogliere dati e immagini, poiché è sfrecciata davanti alla luna con una velocità relativa di quasi 85mila chilometri all’ora (23.6 chilometri al secondo, per la precisione).
Il sorvolo di Juno ha solo due precedenti a una distanza inferiore a 500 km dalla superficie della luna gioviana, ed è il secondo più vicino. Gli altri due flyby erano stati effettuati dalle sonde Voyager 2 e Galileo della Nasa. Quest’ultima si era spinta appena un chilometro più in basso, il 3 gennaio 2000. Europa – leggermente più piccola della nostra Luna – è la sesta luna più grande del Sistema solare. Gli scienziati hanno buoni motivi per pensare che al di sotto di un guscio di ghiaccio spesso diversi chilometri si trovi un oceano salato, il che lascia aperta la possibilità che vi siano condizioni potenzialmente in grado di sostenere la vita.
La regione immortalata dalla camera JunoCam a bordo della sonda si trova poco a nord dell’equatore e si chiama Annwn Regio. Creste, venature, avvallamenti sono le chiare conformazioni che si possono scorgere sul terreno di Europa, in prossimità del terminatore (il confine notturno, a sinistra dell’immagine), dove il contrasto fra luce e ombra è più accentuato. La fossa oblunga vicino al terminatore potrebbe essere un antico cratere da impatto ormai degradato.
Nel poco tempo a disposizione, comunque, l’immagine che vedete non è stata che l’aperitivo dei dati raccolti da Juno. L’intera suite di strumenti a bordo della sonda ha lavorato per raccogliere il massimo possibile, a partire dalla risoluzione: appena un chilometro per pixel.
Gli altri dati scientifici raccolti da Mwr, il radiometro a microonde di Juno, oltre che dalla fotocamera, riguardano la struttura del guscio di ghiaccio di Europa, il suo interno, la composizione della superficie e la ionosfera, nonché l’interazione della luna con la magnetosfera di Giove. Da questi si potrà capire, ad esempio, se vi siano alcune regioni nel sottosuolo in cui l’acqua sia liquida.
Il confronto con i dati del passato permetterà di ricostruire se il satellite e la sua struttura si sono evoluti nel tempo, e getteranno contemporaneamente le basi anche per preparare la prossima missione della Nasa Europa Clipper, il cui lancio è previsto per il 2024 e l’arrivo su Europa per il 2030. L’obiettivo è rispondere alla più antica delle curiosità: se un altro corpo celeste possa ospitare forme di vita. In particolare, Europa Clipper studierà l’atmosfera, la superficie e l’interno della luna, e cercherà possibili pennacchi dai quali fuoriesca nello spazio l’acqua presente del sottosuolo.