Non ci capita spesso d’essere fotografati “a figura intera” insieme alla Luna. È dunque uno scatto raro e prezioso questo che vedete qui di seguito, realizzato il 13 ottobre scorso da Lucy, una sonda spaziale della Nasa, mentre sfrecciava a 1.4 milioni di km di distanza da noi diretta verso gli asteroidi troiani di Giove, piccoli corpi che orbitano attorno al Sole precedendo o seguendo il gigante gassoso e mantenendo da esso una distanza costante, come se fossero al guinzaglio.
Partita per il suo lungo viaggio interplanetario – ben dodici anni – il 16 ottobre del 2021, Lucy si trovava di nuovo dalle nostre parti per compiere il suo primo passaggio ravvicinato sulla Terra: il primo di tre flyby programmati per sfruttare l’effetto di fionda gravitazionale. Flyby avvenuto tre giorni dopo lo scatto, il 16 ottobre scorso, dunque esattamente un anno dopo il lancio.
Per l’occasione, nell’ambito di una sequenza di calibrazione dello strumento, la sonda ha attivato il sistema T2Cam (Terminal Tracking Camera) – una coppia di fotocamere identiche realizzate ad hoc per il tracciamento degli asteroidi durante i futuri sorvoli ad alta velocità previsti nel corso della missione – e ha ritratto, appunto, Terra e Luna insieme.
Sempre sfruttando la sequenza di calibrazione di T2Cam Lucy ha poi immortalato “da vicino” – questa volta si trovava a soli 620mila km – il nostro pianeta, lo vedete qui a fianco, durante il flyby del 16 ottobre. Un’inquadratura con un cameo d’eccezione, anche se difficile da riconoscere. La parte in alto a sinistra dell’immagine, spiega la Nasa, include infatti una veduta di Hadar, in Etiopia: la regione nella quale fu rinvenuto, nel 1974, lo scheletro fossile di Lucy, una nostra antichissima antenata australopiteca – parliamo di circa 3.2 milioni di anni – dalla quale la sonda spaziale Nasa ha preso il nome.