Il 29 ottobre scorso Alma – l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, in Cile – ha subito un pesante attacco informatico che ha portato alla sospensione delle osservazioni astronomiche e del sito web pubblico. L’attacco non ha compromesso le antenne di Alma né alcun dato scientifico, ma ha colpito vari server e computer operativi critici.
Quarantotto giorni dopo, il 19 dicembre, è stato annunciato che il grande radiotelescopio sta di nuovo osservando il cielo. «La sfida era ripristinare in modo sicuro tutti i sistemi di comunicazione e i computer il più rapidamente possibile. Abbiamo stabilito un piano aggressivo che richiedeva il coordinamento con la partnership Alma in tutto il mondo», spiega Jorge Ibsen, capo del dipartimento informatico di Alma. «Grazie all’impegno attivo di tutti nella collaborazione, in particolare del personale di calcolo, ingegneria e operazioni scientifiche e degli esperti di sicurezza informatica di Eso, Naoj e Nrao, siamo riusciti a osservare come previsto».
Nelle prossime settimane ci si concentrerà sul ripristino delle infrastrutture e dei sistemi di test, come il sito web di Alma e altri servizi, che consentiranno il ripristino di tutte le funzionalità esistenti prima dell’attacco informatico.