Oltre cento disegni provenienti da nove scuole del centro e nord Italia hanno travolto la casella di posta elettronica del concorso “LiciaCube, fotografa di asteroidi” nelle prime settimane di dicembre dello scorso anno. Il team della missione ha invitato i ragazzi delle scuole primarie a raccontare l’avventura di LiciaCube con i loro occhi e la loro fantasia, e i ragazzi hanno risposto realizzando lavori molto creativi, divertenti e in alcuni casi commoventi.
LiciaCube è il piccolo satellite dell’Agenzia spaziale italiana, realizzato nei laboratori torinesi di Argotec, del quale l’Inaf gestisce e coordina il team scientifico, che ha accompagnato la sonda americana Dart fino al suo obiettivo: il sistema di asteroidi Didymos e Dimorphos. Lo scopo era deviare la traiettoria di Dimorphos attorno al compagno colpendolo con la sonda Dart e così testare la nostra capacità di difenderci in futuro da asteroidi potenzialmente pericolosi. LiciaCube si è separata dalla sua sonda compagna circa due settimane prima dell’impatto e ha raccolto centinaia di immagini testimoniando come una vera fotoreporter il primo evento di test per la difesa planetaria.
«Quando abbiamo pensato a un concorso dedicato a LiciaCube speravamo di incuriosire i più piccoli su un tema complesso come la difesa del nostro pianeta da oggetti potenzialmente pericolosi, ma non ci immaginavamo un tale entusiasmo… ha superato ogni nostra più rosea aspettativa», ci racconta Elisabetta Dotto dell’Inaf di Roma, a capo del team scientifico di LiciaCube. «Superare la soglia di cento disegni, frutto spesso di un lavoro a più mani e con il prezioso supporto degli insegnanti, significa aver raggiunto e appassionato a questi temi qualche centinaio di ragazzi e di questo siamo molto orgogliosi».
Il lavoro della giuria è stato molto faticoso, come ci spiega Elena Mazzotta Epifani dell’Inaf di Roma, membro del team scientifico della missione: «Quando ho dato un primo sguardo ai lavori dei ragazzi ho pensato che sarebbe stato impossibile attribuire loro dei voti. Alcuni erano molto attenti ai dettagli, raccontavano l’impatto o il viaggio della sonda nello spazio, altri erano coloratissimi e con veri e propri guizzi di genialità, come un parchimetro cosmico e un’area di sosta tipo autogrill. Per fortuna non abbiamo avuto dubbi sui premi da assegnare, con giudizi piuttosto unanimi, ma ci tengo a dire che per me tutti i disegni sono stati a loro modo sorprendenti e tutti i partecipanti sono secondo me vincitori».
Nell’immagine qui sopra potete ammirare un mosaico realizzato con alcuni dei disegni che si sono classificati per primi nelle loro fasce d’età: quello della 1B della scuola primaria Giuseppe Mazzini di Vignola, in provincia di Modena (fascia delle classi prime e seconde), quello della 4B della scuola primaria Grazia Deledda di Roma (fascia delle classi terze e quarte) e quello dei ragazzi della 5D della scuola primaria Padre Lais IC Montezemolo di Roma (fascia delle classi quinte).
Per vedere in dettaglio tutti i lavori arrivati, vi invitiamo a visitare la pagina web dell’Osservatorio astronomico di Roma dedicata agli esiti del concorso.