È previsto per il prossimo luglio da Cape Canaveral e con un Falcon 9 della SpaceX il lancio di Euclid, il cacciatore del lato oscuro dell’universo. È il satellite che l’Agenzia spaziale europea (Esa) si preparava a lanciare nell’estate 2022, ma che è stato bloccato in seguito alla guerra in Ucraina e la conseguente rottura delle relazioni con la Russia sia da parte dell’Esa che di Arianespace, la società che gestisce i lanci dalla base europea di Kourou (Guyana Francese).
Importante il ruolo dell’Italia, che alla missione contribuisce attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi) con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), università e aziende.
«Il lancio era inizialmente previsto nell’estate 2022 con una Soyuz e riusciremo a lanciare nell’estate 2023 con il Falcon 9. Inoltre con tutte le complicazioni tecnologiche i costi della missione si sono tenuti sotto controllo», ha detto Barbara Negri, responsabile per l’Asi di Volo umano e sperimentazione scientifica. Il costo complessivo (fra satellite, lancio e segmento di Terra) previsto attualmente è di circa 700 milioni di euro, contro i 600 milioni previsti inizialmente.