Si scrive Ynys Enlli, che in gallese significa “isola delle correnti”, e se vi state chiedendo come si pronuncia, non temete: non siete i soli (ma qui potete fare pratica). Quel che è certo, invece, è che questo fazzoletto di terra nel Mare d’Irlanda, dall’estensione inferiore ai due chilometri quadrati e una popolazione (umana) che si assesta sull’ordine delle decine, è uno dei posti migliori al mondo per contemplare il cielo notturno.
Da decenni paradiso del birdwatching, con la sua importante colonia di berte minori, questa piccola isola, a tre chilometri dalla costa nord-occidentale del Galles, è il primo sito europeo a ricevere la certificazione di International Dark Sky Sanctuary rilasciata dalla International Dark-Sky Association.
La posizione di Ynys Enlli e le caratteristiche geografiche ne fanno naturalmente uno tra i luoghi più bui del Regno Unito. Il monte Mynydd Enlli, sul versante orientale, funge da barriera, limitando la luce proveniente dalla terraferma, e la fonte di inquinamento luminoso significativo più vicina è Dublino, a oltre cento chilometri. Ma la sola localizzazione non basta. In un mondo in cui l’inquinamento luminoso è in vertiginoso aumento, l’iter che porta alla certificazione di “santuario internazionale dei cieli bui” – ad oggi, ne sono stati dichiarati solo diciassette al mondo – è un processo rigoroso che verifica il supporto e l’impegno da parte della comunità richiedente a proteggere l’oscurità del cielo.
Abitata sin dall’età del bronzo, secondo il mito l’isola avrebbe ospitato addirittura il leggendario Mago Merlino. A popolarla oggi c’è una piccola comunità dedita all’agricoltura e alla pesca, arricchita saltuariamente da qualche turista che trova rifugio dallo stress della vita moderna nei dieci cottage di Ynys Enlli. «Vivendo qui, sono sempre sbalordita dalla bellezza dell’isola e il cielo notturno ne fa parte. Ora che abbiamo ottenuto la certificazione, non vediamo l’ora di accogliere i visitatori qui nei prossimi mesi e anni e condividere con loro la nostra storia unica», afferma Mari Huws, una dei “guardiani” di Ynys Enlli, che ha partecipato al processo di certificazione. «In un mondo sempre più inquinato, è un privilegio poter lavorare per proteggere qualcosa di incontaminato per le generazioni future».
Come richiesto dalla International Dark-Sky Association, è stato necessario monitorare la qualità del cielo notturno sull’isola con tecniche all’avanguardia per quattro anni per poter dimostrare che è sufficientemente buio da guadagnarsi l’ambito riconoscimento. È stato inoltre predisposto un piano di gestione dell’illuminazione. «Siamo lieti di dare il benvenuto a Ynys Ellis nella crescente comunità di luoghi dai cieli scuri in tutto il mondo», ha commentato Ruskin Hartley, direttore esecutivo della International Dark-Sky Association. «Con questo passo, il Galles sta diventando rapidamente una delle nazioni leader nella protezione dei cieli scuri come risorsa preziosa a beneficio delle persone e della fauna selvatica».