Il Museo astronomico copernicano situato sulla collina di Monte Mario a Roma, all’interno di Villa Mellini, che ospita la sede centrale dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), si mostra rinnovato alla città: il nuovo allestimento è stato ufficialmente presentato oggi pomeriggio, durante la cerimonia di inaugurazione che ha visto la presenza dell’ambasciatrice della Repubblica di Polonia a Roma Anna Maria Anders, del presidente dell’Inaf Marco Tavani e di rappresentanti del Ministero dell’università e della ricerca, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministero della cultura e del Comune di Roma
L’inaugurazione del nuovo allestimento museale, pensato come un ideale viaggio nell’astronomia, dai suoi albori fino ad oggi e con uno sguardo ai più ambiziosi progetti futuri, è inserita nelle iniziative internazionali legate alle celebrazioni per il 550esimo anniversario della nascita dell’astronomo polacco Niccolò Copernico.
«È una grande gioia inaugurare oggi, alla presenza di prestigiosi esponenti delle istituzioni e dell’ambasciatore della Polonia, il nuovo allestimento del Museo copernicano, che abbiamo fortemente voluto per rendere merito al suo valore storico e restituirlo alla cittadinanza», dice il presidente dell’Inaf Marco Tavani. «Come ai tempi di Copernico siamo sull’orlo di una nuova rivoluzione nel campo dell’astrofisica e l’Istituto nazionale di astrofisica di questa rivoluzione è protagonista, con le sue ricerche di frontiera che porteranno a una conoscenza sempre più profonda dell’universo in cui viviamo».
Il Museo astronomico e copernicano dell’Inaf – Osservatorio astronomico di Roma possiede un patrimonio che abbraccia un periodo storico che va dall’XI secolo ai nostri giorni. Gli strumenti scientifici, i libri antichi, gli archivi, i documenti originali e i registri di osservazione provengono principalmente dai due osservatori astronomici romani dell’Ottocento, la Specola del Collegio Romano (1787) e la Specola del Campidoglio (1827), nonché dalle celebri collezioni del Museo kircheriano (1651). Questo patrimonio si aggiunge alla originale collezione di opere e cimeli copernicani raccolti dallo storico polacco Arturo Wolynski in occasione delle celebrazioni di Nicolò Copernico (1473-1543) nel 400esimo anniversario della nascita tenutesi a Roma nel 1873, che costituisce il nucleo originale del Museo e ne motiva la dedicazione al grande scienziato polacco, in visita nella Città Eterna nel corso del Giubileo del 1500.
«Per noi polacchi il Museo astronomico copernicano è un luogo dell’anima», commenta l’ambasciatrice della Repubblica di Polonia a Roma Anna Maria Anders, «perché parla della nostra patria, della nostra cultura, della nostra storia. Questo tempio della scienza e della memoria è anche un simbolo dell’amicizia plurisecolare tra Italia e Polonia, che si rinnova qui a Roma proprio nel 550esimo della nascita di Copernico».
Il percorso storico si sviluppa attraverso quattro sale – strumenti pre-galileiani e cannocchiali antichi; evoluzione dell’ottica; geodesia, topografia e computo del tempo; globi terrestri e celesti – che conducono alla più ampia Sala copernicana, riservata ad esposizioni temporanee e a un’ultima stanza che illustra presente e futuro della ricerca astrofisica in cui l’Italia con l’Inaf è protagonista a livello globale.
«Il nuovo allestimento inaugurato in occasione dei 550 anni della nascita di Copernico, consentirà ai visitatori di muoversi attraverso un percorso che li accompagnerà dalle origini del pensiero astronomico, alla rivoluzione eliocentrica che ha dato l’avvio a quella scientifica, fino ai giorni nostri, toccando le tappe principali che hanno segnato la comprensione del nostro universo con un occhio alla ricchissima storia della scienza del cielo romana», sottolinea Lucio Angelo Antonelli, direttore dell’Inaf – Osservatorio astronomico di Roma.
Nei giorni e nei mesi a venire il Museo astronomico e copernicano sarà coinvolto nell’ambito di numerose importanti iniziative culturali che lo vedranno spesso aperto al pubblico cittadino, tra cui le Giornate di primavera del Fai (Fondo Ambiente Italiano), il Festival delle scienze dell’Auditorium e il programma “Open House”.
Questo percorso condurrà a un’apertura regolare su prenotazione dopo l’estate, in coincidenza con l’avvio del nuovo anno scolastico e un grande congresso internazionale alla fine di settembre, dedicato proprio alla figura di Copernico e alle sue relazioni con Roma e l’Italia. Da quel momento il museo sarà visitabile da scuole, gruppi e privati cittadini con modalità che verranno pubblicizzate sul portale dell’Inaf e dell’Osservatorio astronomico di Roma.
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