La notte fra il 23 e il 24 maggio potrebbe essere ricordata come “la notte dei fireball”. Il primo evento, un fireball di magnitudine assoluta -9, si è verificato alle 22:21 UT del 23 maggio ed è stato triangolato dalla rete Prisma nei cieli del nord Italia. Il secondo fireball invece, con la stessa luminosità del primo, è stato catturato alle 02:32 UT del 24 maggio nei cieli della Sardegna. Mentre il meteoroide di quest’ultimo evento si è disintegrato completamente durante l’attraversamento dell’atmosfera, il primo meteoroide era più lento e probabilmente alcuni frammenti sono giunti al suolo dando luogo a una caduta o fall.
Il fireball delle 22:21 UT (00:21 ora locale del 24 maggio), è stato ripreso dalle camere Prisma di Pino Torinese, Rovigo, Piacenza, Felizzano, Codogno, Cecima, Merate, Savignano, Montelupo Fiorentino, Chianti e Ravenna. I calcoli preliminari eseguiti dagli astronomi di Prisma indicano che il fireball è stato ripreso a partire da 75 km di quota, quando aveva una velocità di 15,8 km/s e si è estinto a 25 km di altezza con una velocità di circa 5 km/s. Nel complesso l’evento ha avuto una durata di circa 6 secondi. La velocità in atmosfera è tipica di un oggetto di origine asteroidale; in effetti l’orbita eliocentrica è quella caratteristica di un asteroide Apollo, con afelio poco oltre l’orbita di Marte e perielio fra le orbite di Venere e della Terra.
La traiettoria del fireball proiettata al suolo indica una direzione di caduta quasi esattamente da sud verso nord, con inizio in prossimità del borgo di Miscoso (Appennino reggiano), e termine vicino a San Secondo Parmense, in piena Pianura Padana.
Dopo la fine della fase di fireball il probabile residuo del meteoroide originario ha proseguito la corsa verso il suolo nella fase di volo buio o dark flight. Dai calcoli preliminari, tenendo conto della direzione e intensità del vento al variare della quota, la parte più consistente del meteoroide dovrebbe essere caduta nel comune di Sospiro (a est di Cremona) mentre altri frammenti più piccoli, dovuti a una frammentazione, potrebbero essere disseminati dal Po verso Sospiro in senso nord-sud, nel territorio dei comuni di San Daniele Po e di Pieve d’Olmi.
Nel caso di effettivo ritrovamento, sarebbe la terza meteorite italiana di cui si conosce l’orbita, dopo la meteorite Cavezzo il cui recupero è avvenuto ai primi di gennaio del 2020 e la meteorite Matera, caduta la sera del 14 febbraio di quest’anno. Sulle circa 70.000 meteoriti recuperate sulla Terra solo di 45 si conosce l’orbita e fino a pochi anni fa, prima di Prisma, l’Italia era assente da questo elenco.
Adesso gli esperti di Prisma raffineranno i calcoli e cercheranno di circoscrivere l’area interessata dalla possibile caduta, il cosiddetto “strewn field”, generalmente un’ellissi estesa per qualche km lungo i due assi principali. Nel caso i calcoli rafforzassero l’ipotesi di una caduta al suolo verranno organizzate in loco squadre di ricerca aperte anche a volontari che verranno appositamente formati e che potranno affiancare gli esperti nella “caccia al meteorite di mezzanotte”, per cercare di recuperare qualche frammento del piccolo asteroide responsabile del fireball.
Nel frattempo, se passate dalle parti di Sospiro e vi capita di vedere al suolo una pietra scura o un frammento metallico di qualche centimetro di diametro con i bordi arrotondati e una patina tipo fuliggine, allora potete contattare direttamente Daniele Gardiol, coordinatore nazionale del progetto Prisma, ai seguenti riferimenti: daniele.gardiol@inaf.it – tel. 3491977591.