Dopo oltre due anni di attività e più di 18 chilometri e mezzo percorsi, Perseverance ha attraversato, superato e visto moltissimi luoghi inediti nel cratere Jezero. Per ricordare i più interessanti, i ricercatori della missione hanno dato più di 850 nuovi nomi a rocce marziane, obiettivi di perforazione e altri luoghi. E ne serviranno molti altri. Un piccolo esempio lo trovate nell’immagine qui sotto, divisa in quadranti nominati ispirandosi a diversi parchi nazionali sulla Terra. Se prendessimo luoghi più vasti, o singole rocce, potremo trovare nomi di città o addirittura nomi di personaggi dei cartoni animati. Nomi ufficiali e nomi confidenziali.
«Proprio come sulla Terra, i geologi di Marte si affidano a nomi familiari su una mappa per capire il paesaggio e comunicare tra loro le rocce viste dai rover», spiega Tina Seeger, geologa della Nasa coinvolta nelle missioni marziane con i rover. «Curiosity e Perseverance si trovano in crateri diversi, a più di duemila miglia di distanza l’uno dall’altro, e chiamano le rocce di questi crateri con nomi di luoghi della Terra. Curiosity ha appena perforato Ubajara, che prende il nome da un parco nazionale in Brasile. E Perseverance sta studiando il cratere Belva. Belva è una città della Virginia Occidentale che prende il nome da Belva Ann Lockwood, una delle prime donne a candidarsi alla presidenza».
Chi decide, quindi, i nomi su Marte? Bisogna, innanzitutto, fare un distinguo fra i nomi ufficiali e quelli non ufficiali: mentre i primi vengono assegnati dall’Unione astronomica internazionale, che ha linee guida rigorose per la nomenclatura di qualunque luogo nel Sistema solare e registra i nomi nel Gazetteer of Planetary Nomenclature, gli elementi più piccoli, come le rocce, le scogliere, le meteoriti e addirittura i campioni di roccia prelevati da Perseverance, ricevono soprannomi scelti dalle squadre dei rover.
Il criterio, per quanto riguarda i nomi ufficiali, è chiaro. I crateri di dimensioni superiori a 60 chilometri prendono il nome di scienziati famosi o di autori di fantascienza, mentre i crateri più piccoli si chiamano come alcune città con popolazione inferiore a centomila abitanti. Il cratere Jezero in cui si sta muovendo Perseverance, ad esempio, prende il nome da una città bosniaca. Sono più di duemila le località su Marte che portano nomi ufficiali, ma sono i soprannomi non ufficiali ad andare per la maggiore.
«Negli anni Novanta si inventavano nomi al volo», continua la geologa. «Ed è per questo che ci sono nomi sciocchi come Barnacle Bill, o Indiana Jones. Ma ora compiliamo in anticipo un elenco di nomi basati su temi diversi. Disegniamo una griglia sulla mappa dove ogni quadrato è un quadrante diverso che rappresenta un tema diverso».
Curiosity, ad esempio, ha usato nomi presi da località del Sud America o della Scozia, mentre Perseverance usa nomi dei parchi nazionali di tutto il mondo, proprio come si vede nella mappa qui sopra.
«Uno dei miei obiettivi preferiti di Curiosity si chiama Bonanza King, e prende il nome dalla formazione rocciosa Bonanza King vicino alla Death Valley. Qui [nell’immagine riportata a fianco, ndr] vediamo un’area che, osservata dallo spazio, assomiglia a una striscia di pancetta. Così l’abbiamo chiamata scherzosamente “the bacon strip”».
Non ci sono solo Perseverance e Curiosity ad attribuire nomi al suolo marziano, comunque. Anche Opportunity e Insight, negli anni, hanno fatto lo stesso, usando nomi commemorativi, storici, o ispirati a personaggi di spicco, dal tono scherzoso o serio. Una carrellata meno recente ma più esaustiva di appellativi e motivazioni si può trovare in un articolo dedicato nel sito del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.