L’Istituto nazionale di astrofisica accende la prima serata di Rai Cultura con un documentario interamente autoprodotto, dedicato ad alcune delle più belle e rare opere d’arte custodite dalle biblioteche degli osservatori d’Italia: atlanti celesti, selenografie, cometografie che, a partire dal Cinquecento con l’introduzione della stampa sono diventati per gli astronomi uno strumento fondamentale per l’indagine scientifica.
La prima visione di Touch Sky | carte, mappe, atlanti stellari è in programma martedì 11 luglio su Rai Scuola (canale 57), alle ore 22. Ma il documentario Inaf sarà parte della programmazione di Rai Cultura anche dopo l’estate con il palinsesto autunnale della terza serata di Rai3, dedicata ai Doc, e disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.
Dal museo copernicano di Villa Mellini a Monte Mario, Roma, alla Milano di Palazzo Brera, la specola di Padova, l’osservatorio di Napoli a Capodimonte, quello di Arcetri di fronte alla casa di Galileo, a Firenze, ma anche Catania e Palermo con Palazzo dei Normanni. A condurre lo spettatore nel viaggio fra carte e volumi in cui si fondono scienza, arte e mito, illustrati con precisione e dovizia di particolari, è Davide Coero Borga: volto familiare della divulgazione scientifica Rai e Inaf.
«È motivo di orgoglio che il nostro primo documentario sia dedicato al patrimonio storico di un ente scientifico che fa ricerca e tecnologia di avanguardia, e di per sé proiettato nel futuro», commenta Marco Tavani, presidente Inaf. «Inaf affonda consapevolmente le proprie radici nel passato. Avere una storia come la nostra, fa la differenza. E anche oggi, nell’era dell’astrofisica “multi-onda”, c’è bisogno di fare astronomia di posizione, disegnare nuovi atlanti, compilare nuovi cataloghi stellari. Il satellite europeo Gaia ha già rilevato la posizione, la distanza, il colore, il movimento di quasi due miliardi di stelle nella nostra galassia. Disegnando una mappa tridimensionale di quella regione di universo che ci piace chiamare casa: la Via Lattea. Da poco è stato lanciato il satellite Euclid che mapperà miliardi di galassie esplorando l’universo più remoto».
«Questa è una storia che passa anzitutto dai libri custoditi nelle biblioteche Inaf: parliamo di oltre 7mila volumi antichi», spiega Antonella Gasperini, responsabile del servizio biblioteche, musei e terza missione Inaf. «Gli atlanti celesti e i cataloghi stellari protagonisti del documentario sono stati uno strumento di lavoro fondamentale per gli astronomi. Sfogliarli oggi, come fa Touch Sky, ci permette di ricostruire le tappe di un percorso tutt’altro che lineare e che ci ha portati all’attuale rappresentazione e concezione dell’universo».
«Abbiamo cercato di ripercorrere con un linguaggio contemporaneo e fresco un’avventura lunga quasi duemila anni e che parla del nostro rapporto con il cielo notturno», spiega Davide Coero Borga. «L’occhio della telecamera da un lato catapulta lo spettatore direttamente sulla pagina, accompagnandolo fra gli straordinari particolari di atlanti e cartografie di altri mondi. Dall’altra, grazie al drone, si solleva per scoprire gli edifici storici che custodiscono biblioteche archivi: ville e palazzi storici nel cuore della città».
Touch Sky | carte, mappe, atlanti stellari è un documentario prodotto dall’Istituto nazionale di astrofisica nell’ambito dei progetti Mur Touch Sky e Inaf Cosmic Pages. La regia è di Marco Cantini e Davide Coero Borga. Con la consulenza e la partecipazione di Mauro Gargano, Antonella Gasperini, Giovanna Caprio, Ileana Chinnici, Manuela Coniglio, Daniela Domina, Federico di Giacomo, Marco Faccini, Mariachiara Falco, Daniele Gardiol, Mimma Lauria, Agnese Mandrino, Emilia Olostro Cirella, Francesco Poppi, Gina Santagati e Valeria Zanini.
Per saperne di più:
- Scopri e sfoglia gli atlanti celesti su beniculturali.inaf.it e lookup.inaf.it
Guarda un’anteprima del documentario su YouTube: