L’INQUISIZIONE, UN OMICIDIO E UNO SCIENZIATO IN GRADO DI CAMBIARE LA SCIENZA

I misteri del cielo tra scienza e fantasia

L’ultimo lavoro dello scrittore Marco Malvaldi riporta in vita il padre della scienza moderna, Galileo Galilei, e intreccia le sue vicende scientifiche con eventi storici dalle tinte noir. Un romanzo storico? Un libro giallo? Non solo, sta al lettore scoprirlo

     25/07/2023

Marco Malvaldi, “Oscura e celeste”, Giunti, 2023, 352 pagine, 19 euro

Oscura e Celeste è l’ultimo romanzo dello scrittore Marco Malvaldi, pubblicato lo scorso aprile da Giunti. La storia si svolge a Firenze nel 1631, periodo in cui l’Europa è in conflitto, i viveri scarseggiano, è in corso un’epidemia di peste bubbonica e la Santa Inquisizione non dà tregua alla libertà di espressione, soprattutto scientifica.

Un palcoscenico oscuro per i protagonisti del romanzo, che tuttavia può offrire un’opportunità allo scienziato considerato uno dei padri del metodo scientifico: Galileo Galilei (1564-1642). A causa dell’epidemia, infatti, Galileo potrebbe riuscire a eludere i controlli della Santa Inquisizione e a stampare il suo ultimo libro – Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo – non a Roma ma a Firenze. Purtroppo la sua vista risulta sempre più appannata e ad aiutarlo con la trascrizione delle minute per la stampa sarà la figlia prediletta Virginia (suor Maria Celeste), divenuta monaca di clausura in San Matteo ad Arcetri, insieme alla sorella Livia (suor Arcangela), per insufficienza di dote.

Malvaldi ci presenta, dunque, un Galileo non solo scienziato ma anche padre, amato e odiato dalle figlie che si ritrovano a vivere l’infelice vita monastica, per di più di clausura, tra preghiera, castità e povertà. Ma anche un luogo umile e di preghiera può rivelare aspetti inattesi. Così una notte qualcuno intravede un’ombra, si sente il tonfo di un corpo che cade e nel cortile del monastero viene trovato il corpo di suor Agnese, mente curiosa e votata alla cultura. Chi avrebbe mai potuto ucciderla? Le vicende storiche si intrecciano così con il mistero, sciogliendosi e perdendosi lungo tutta la trama del romanzo, fino all’ultima pagina, grazie alla scrittura energica e ironica dell’autore.

Galileo si svela al lettore senza fretta, attraverso le conversazioni e gli incontri con le figlie, con “la Piera”, la domestica timorosa e chiacchierona, la madre badessa del Convento in San Matteo, i cardinali, gli allievi, gli inquisitori e i grandi personaggi alla corte del granducato come Ferdinando II De’ Medici.

Il romanzo è frutto di un’intensa ricerca storica, ma attenzione, “questo non è un libro di storia” come sottolinea lo stesso Malvaldi nelle note finali. Le vicende sono ispirate dalla storia ed è animato dal folto epistolario tra Galileo e le figlie, in particolare con Virginia, riportato più volte tra le pagine del romanzo. Dal carteggio originario, però, vi è una lacuna di un anno, periodo in cui probabilmente Galileo si trovava ad Arcetri e poteva andare a trovare le figlie personalmente. Ed è qui che si insinua la fantasia dello scrittore. Chi è appassionato di storia avrà spesso avvertito quel profondo, viscerale, desiderio di poter viaggiare nel tempo e osservare con i propri occhi momenti, eventi, personaggi, in epoche molto distanti da noi. Non è dunque improbabile immaginare ciò che ha provato lo stesso Malvaldi davanti a quel salto temporale: “disperazione degli storici ma benedizione per i romanzieri”.

Ma se non è un romanzo storico, allora è un libro giallo? Si potrebbe rispondere: non solo. La scrittura di Marco Malvaldi è sarcastica. Mentre si destreggiano tra i vari colpi di scena, i suoi protagonisti hanno un piglio a tratti polemico e irriverente contro il potere sia religioso che politico. È un libro estremamente moderno, difficile da approfondire senza incappare in qualche spoiler.

Chi ama Galileo Galilei e le sue avventure storiche e scientifiche, dovrebbe leggerlo. Chi ama i gialli potrebbe apprezzare molto l’intreccio tra storia e fantasia fino alla risoluzione del caso.