IMPRESA STORICA DELLA MISSIONE CHANDRAYAAN-3

Luna indiana

Il lander Vikram ha toccato il suolo lunare alle 14:34 ora italiana. L’India diventa così il quarto paese nella storia dell’esplorazione spaziale – dopo Unione Sovietica, Stati Uniti e Cina – ad aver portato a termine con successo l’approdo di una sonda spaziale sul nostro satellite naturale, e il primo in assoluto – dopo il fallimento della missione russa Luna-25 – ad aver raggiunto una regione vicina al polo sud

     23/08/2023

Rappresentazione artistica del lander Vikram a meno di 200 metri dal suolo lunare. Crediti: Isro

L’india ce l’ha fatta. Quattro mesi esatti dopo essere diventata il paese più popoloso al mondo, superando la Cina, l’India ha compiuto un’impresa che fino a oggi – nell’intera storia dell’esplorazione spaziale – era riuscita solo all’Unione Sovietica, agli Stati Uniti e alla Cina: raggiungere la Luna. Più precisamente: compiere con una propria sonda un atterraggio morbido sul suolo lunare – senza schiantarsi, com’è invece accaduto sabato scorso alla navicella russa Luna-25. E com’era accaduto nel 2019 a una missione della stessa India.

Ed è proprio da quel fallimento di quattro anni fa che conviene partire per comprendere la portata – anche simbolica – dell’impresa odierna dell’India. Chi era davanti a uno schermo a seguire la diretta, quel 7 settembre del 2019, ha ancora impresso nella mente lo sconforto assoluto del team della missione, le immagini indimenticabili di K Sivan – l’allora capo dell’agenzia spaziale indiana Isro – in lacrime fra le braccia del premier Narendra Modi, che cercava di consolarlo. Modi in persona, in quell’occasione, ribadendo che il viaggio e l’impegno per giungere alla meta sono importanti quanto la meta stessa, aveva promesso: “Presto ci sarà una nuova alba e un domani più luminoso”.

A sinistra il premier indiano Modi durante la discesa, collegato da remoto, e a destra la telemetria in arrivo dal lander Vikram mentre si trovava a 64 metri dal suolo lunare. Crediti: Isro

Quell’alba è sorta oggi, mercoledì 23 agosto, alle 14:34 ora italiana. E quel domani è arrivato, a illuminare la giornata di oltre un miliardo e quattrocento milioni di persone che attendevano questo momento con l’apprensione di chi già una volta ha fallito ed è dunque ben consapevole della difficoltà dell’impresa.

Il touchdown è avvenuto dopo un lento avvicinamento, partito giovedì scorso con la separazione del lander Vikram dal modulo di propulsione. La fase finale ha avuto inizio oggi alle 14:14 ora italiana – dunque circa venti minuti prima dell’approdo, quando la sonda ancora orbitava a circa 30 km dal suolo lunare – con l’accensione dei razzi per l’inizio della discesa. È avvenuto mentre l’alba sorgeva – questa volta letteralmente – sul luogo d’approdo: tempistica non casuale, essendo Vikram alimentato solo da pannelli solari, e avendo dunque necessità di sfruttare al massimo i 14 giorni terrestri di luce concessi dalla durata del dì lunare, prima che subentri il buio della notte, che porrà fine alla missione. Ed è avvenuto in diretta davanti a decine di milioni di persone – erano oltre sette milioni i soli spettatori che hanno seguito l’approdo sul canale YouTube di Isro – con il fiato sospeso fino a quando i quattro “piedi” di Vikram, come testimoniato dai dati di telemetria, non si sono posati delicatamente al suolo, dopo un rapido retargeting, guidato in completa autonomia dal software di bordo, per la scelta d’una zona di approdo sicura.

L’esplosione di gioia fra il personale di Isro al momento dell’allunaggio. Crediti: Isro

Un’esplosione di gioia struggente nella sala di controllo, in tutto il paese e oltre – lo stesso premier Modi era collegato dal Sudafrica, dove si trova per il vertice dei Brics –, ha accolto la trasmissione dal lander del dato di “zero metri” d’altitudine.

Nelle prossime ore avrà inizio la missione scientifica vera e propria, che comprende – ricordiamo – anche la discesa del piccolo rover Pragyan, in grado di esplorare la superficie lunare nel raggio di mezzo km dal luogo d’approdo. Fra gli obiettivi scientifici previsti ci sono soprattutto misure termiche, sismiche e mineralogiche del sito. La speranza è quella di trovare tracce della presenza di ghiaccio d’acqua.

Guarda il servizio video su MediaInaf Tv:

Rivedi la live (parzialmente in inglese) sul canale YouTube di Isro: