Vi serve una mappa per orientarvi tra i vulcani attivi di Venere? Ci ha pensato un gruppo di geologi planetari, guidati da Iván López dell’Università Rey Juan Carlos di Madrid, con cui hanno collaborato due ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica. Gli autori della ricerca, pubblicata ieri online su Journal of Maps, hanno mappato Imdr Regio, una regione chiave per lo studio del vulcanesimo attivo su Venere, che è uno degli obbiettivi chiave delle future missioni sul secondo pianeta del Sistema solare recentemente selezionate per il lancio (Veritas e DaVinci della Nasa, EnVision dell’Esa, Shukrayaan-1 di Isro, Venera-D di Roscosmos).
Perché questa regione è così importare per i ricercatori? Piero D’Incecco, ricercatore all’Inaf d’Abruzzo, spiega che «in quest’area si trova un vulcano venusiano potenzialmente tuttora attivo – Idunn Mons – che è stato recentemente analizzato da svariati studi di ricerca. Questa mappa fornirà un contributo cruciale ai futuri studi scientifici che cercheranno di stabilire la tipologia, l’entità e la frequenza dell’attività vulcanica sul gemello infernale della Terra». La regione mappata è una delle geologicamente più giovani di tutto il pianeta roccioso.
«Aree come Imdr Regio dovranno essere attentamente analizzate dalle future missioni su Venere, anche tramite una comparazione diretta con vulcani terrestri. L’Inaf d’Abruzzo è direttamente coinvolto nell’ambito della partecipazione italiana Asi alla missione Veritas», aggiunge Gaetano Di Achille, co-investigator della missione Veritas e ricercatore all’Inaf d’Abruzzo, che ha recentemente preso parte a una spedizione della Nasa in Islanda per lo studio dei vulcani islandesi come possibili analoghi terrestri per Venere.
La mappatura geologica di questa regione di Venere ha richiesto anni di lavoro. «L’attenzione dei ricercatori», sottolinea D’Incecco, «si è focalizzata su quest’area dopo che nel 2010 la missione Esa Venus Express identificò un’anomalia di emissività (indice di attività vulcanica recente o tuttora in corso) proprio sulla sommità di Idunn Mons, vulcano di 200 km di diametro».
La mappa sarà utile anche a stabilire le possibili zone di atterraggio dei futuri lander (come ad esempio quello della missione Venera-D) che analizzeranno in-situ la composizione chimica della superficie di Venere, scattando anche fotografie ad alta risoluzione del suo panorama desertico.
Per saperne di più:
- Leggi su Journal of Maps l’articolo “Geology of the Imdr Regio area of Venus”, di Iván López, Lucía Martín, Piero D’Incecco, Nicholas P. Lang e Gaetano Di Achille