La storia di Niccolò Copernico ci riguarda da vicino per molti motivi. In campo astronomico rappresenta il personaggio più noto al mondo, al pari forse di Galileo e di pochi altri, per aver per primo sostenuto in epoca moderna l’eliocentrismo. Approfondire lo studio della genesi dell’idea dell’astronomo polacco, che ha posto le basi per quella che viene definita la rivoluzione copernicana, è dunque fondamentale per comprendere la storia del pensiero umano. Così come merita attenzione la diffusione del copernicanesimo, in Europa e in particolare in Italia, dove Copernico ha soggiornato e compiuto i suoi studi: benché il suo sia un testo molto tecnico, che poteva essere compreso e utilizzato solo da specialisti, le sue idee si diffusero in tutti i settori del sapere.
L’Istituto nazionale di astrofisica, e in particolare l’Osservatorio astronomico di Roma, raccolgono l’eredità di Copernico, ben rappresentata nello specifico dal Museo astronomico e copernicano, nato dalle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita tenutesi a Roma nel 1873, e rilanciano questa tradizione organizzando un congresso internazionale, dal 28 al 30 settembre 2023, dal titolo “Copernicus and Italy. Corona Magnorum Virorum et Artificum: a revolutionary astronomer in the cradle of Humanism”, in collaborazione con la Società astronomica italiana, l’Istituto polacco di Roma, l’Accademia polacca delle scienze a Roma, le università di Roma Sapienza, Bologna, Ferrara e Padova – le tappe del percorso italiano di Copernico – e con il patrocinio dell’Accademia dei Lincei. L’incontro, strutturato in tre giornate, ha il fine di richiamare l’attenzione su Copernico e sulle collezioni antiche a esso collegate che l’Osservatorio Inaf di Roma conserva, ma soprattutto di analizzare il complesso rapporto dello scienziato polacco con l’Italia, favorendo nuove indagini sull’influenza dell’ambiente intellettuale e umanistico, e studiando la genesi e la prima ricezione delle idee copernicane nel contesto nazionale.
«Copernico fu a Roma nel 1500 in occasione dell’anno giubilare», ricorda Giangiacomo Gandolfi dell’Inaf di Roma, «e oltre a tenere delle lezioni – non si sa se ufficiali all’università La Sapienza, o informali tra umanisti e astrologi dell’epoca, probabilmente nella cerchia di Alessandro Farnese, più tardi Paolo III – vi effettuò delle osservazioni astronomiche citate nel celebre De Revolutionibus. Alcuni studiosi hanno addirittura proposto che osservasse un’eclissi di luna dall’alto della collina di Monte Mario, proprio dove oggi si erge la sede dell’Inaf. Naturalmente a occhio nudo, solo con un notturlabio e uno strumento per misurare gli angoli, o qualche congegno del genere in legno e ottone, dal momento che il telescopio non era ancora stato inventato».
Il congresso si svolgerà presso la sede dell’Istituto polacco di Roma a Palazzo Blumensthil (via Vittoria Colonna, 1) e presso la sede centrale dell’Istituto nazionale di astrofisica di Villa Mellini, a Monte Mario, che ospita il Museo astronomico e copernicano, a suggellare le relazioni di amicizia e collaborazione scientifica tra Italia e Polonia. All’evento sono associate anche visite ai luoghi copernicani del centro di Roma (una passeggiata tra il Palazzo della Cancelleria, Piazza Sant’Eustachio e Sant’Ivo alla Sapienza), a monumenti di rilevanza per le scienze astrali del Rinascimento (Villa Farnesina, Palazzo Patrizi-Montoro) e una conferenza aperta al pubblico dedicata allo scienziato torunense presso l’Istituto polacco la sera della giornata d’apertura (giovedì 28 settembre, ore 21:00) nell’ambito delle manifestazioni cittadine che celebrano la Notte europea dei ricercatori. Il relatore sarà il professor Lucio Russo, matematico e storico della scienza dell’Università di Tor Vergata, che ricostruirà “L’eliocentrismo prima e dopo Copernico”, una sintesi della lunga storia dell’eliocentrismo, iniziata molti secoli prima di Copernico e continuata dopo di lui, mostrando valore e limiti di quella straordinaria avventura intellettuale che è stato il copernicanesimo.
Il workshop sarà aperto a studiosi del settore italiani e internazionali. Si prevede la partecipazione in presenza di circa cento congressisti, tra cui nomi di levatura internazionale come Robert Westman (Uc San Diego, Usa), André Goddu (Stonehill College, Easton, Usa), Michael Shank (University of Wisconsin-Madison, usa) e Rivka Feldhay (Cohn Institute – Tel Aviv University, Israele). Per l’occasione sarà allestita nei locali del Museo di Monte Mario una piccola mostra di cimeli copernicani dalla collezione originale di Artur Wolynski: statue, quadri, stampe, medaglie e preziosi libri antichi, tra cui la prima edizione del De Revolutionibus e un prezioso manoscritto – il Notabilia Cancelleriae – su cui Copernico studiò con tutta probabilità diritto canonico mentre era all’Università di Bologna.
Correzione del 21/09/2023: nel 1873 si celebrarono i 400 anni dalla nascita di Copernico, non i 500 come inizialmente scritto.