PER LA CATEGORIA “ASTROFISICA E SPAZIO”

A Manuela Bischetti il premio del Gruppo 2003

Si terrà lunedì 6 novembre la cerimonia della terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori del Gruppo 2003. Tra i dieci vincitori – uno per ciascuna delle categorie, dall'alimentazione alla cybersecurity e la salute – si aggiudica il riconoscimento “Astrofisica e Spazio” Manuela Bischetti, ricercatrice presso l’Università di Trieste, associata all’Istituto nazionale di astrofisica

     03/11/2023

Manuela Bischetti, ricercatrice al Dipartimento di fisica dell’Università di Trieste

Sono dieci i vincitori della terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori del Gruppo 2003, dieci quanto i temi molto attuali e innovativi che sono stati presentati quest’anno dal gruppo. Il bando è rivolto alle ricercatrici e ai ricercatori con meno di 7 anni di attività dalla fine del dottorato e quest’anno ha ricevuto ben 543 candidature, il 46 per cento in più rispetto alla precedente edizione, con una prevalenza di candidature femminili. Il premio consiste in una somma di tremila euro e un diploma, ma soprattutto nella soddisfazione di essere stati valutati da dieci commissioni costituite in prevalenza dai membri del Gruppo 2003, tutti scienziati con un numero di citazioni che li pongono ai vertici della ricerca nazionale e mondiale.

Tra i vincitori, si aggiudica il premio Astrofisica e Spazio la ricercatrice Manuela Bischetti dell’Università di Trieste, associata all’Istituto nazionale di astrofisica, che ha conseguito il dottorato europeo in Astronomy, Astrophysics and Space Science presso l’Università di Roma Tor Vergata nel 2018. Il premio riconosce il suo lavoro, di grande impatto sia nell’ambito della cosmologia che nell’astrofisica delle alte energie, dedicato alla crescita dei buchi neri supermassicci nei primi miliardi di anni dell’universo, i cui risultati sui venti generati da questi buchi neri e il loro impatto sull’evoluzione delle galassie è stato pubblicato nel 2022 sulla rivista Nature.

«È stata veramente una sorpresa», dice Bischetti a Media Inaf. «Ero da poco in Cina e ancora alle prese con il jet-lag quando ho ricevuto la notizia. Ho impiegato un po’ di tempo a rendermi conto di cosa stessi leggendo». L’astrofisica, che predilige un approccio osservativo sfruttando telescopi e tecniche di osservazione anche molto diversi tra loro, lavora su dati astronomici d’avanguardia, come quelli prodotti dall’Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array (Alma) o dallo strumento X-Shooter del Very Large Telescope in Cile. «Prevedo di godermi il premio con un viaggio, il Giappone è una meta che ho in mente da parecchio tempo».

Leonardo Caproni del Centro di Scienze delle Piante, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, si è aggiudicato il premio nella ricerca in Agricoltura con uno studio di agro-biodiversità per selezionare le varietà autoctone di orzo etiope più adattabili alle variazioni climatiche e in grado di garantire la resilienza delle coltivazioni e la sicurezza alimentare. Monica Dinu del Dipartimento di medicina sperimentale e clinica, Università di Firenze, è la vincitrice della categoria Alimentazione con una ricerca molto innovativa che ha confrontato gli effetti di una dieta vegetariana, rispetto ad una dieta mediterranea isocalorica, sui parametri di funzionalità renale. Il premio Biodiversità è andato a Martino Adamo dell’Università di Torino per aver messo in luce con la sua ricerca un rilevante bias estetico nello studio della biodiversità delle piante.

«Siamo molto soddisfatti del gran numero di domande ricevute, che testimonia come la passione dei giovani per la ricerca scientifica sia più viva che mai, e anche dell’elevata qualità delle proposte, che ha spesso messo in difficoltà le commissioni», commenta la presidente del Gruppo 2003 Maria Pia Abbracchio. «Desidero ringraziare i ricercatori e le ricercatrici del Paese che hanno risposto con così grande entusiasmo al bando e gli sponsor illuminati che ci hanno permesso di istituire questa terza edizione del Premio, valorizzando in questo modo l’impegno e la creatività dei nostri giovani. Un ringraziamento particolare alla segreteria organizzativa del Gruppo e alle commissioni giudicatrici, che hanno operato con grande imparzialità e dedizione, cercando di premiare il rigore metodologico, l’innovatività e l’originalità dei lavori scientifici presentati».

Katinka Bellomo del Politecnico di Torino ha vinto per la categoria Clima, con un utile contributo alla comprensione di come il clima in Europa cambierà nei prossimi decenni per effetto dell’indebolimento della corrente della Atlantic Meridional Overturning Circulation. Il premio di Cybersecurity va invece a Matteo Busi dell’Università Cà Foscari Venezia, con un lavoro che presenta una metodologia per estendere in modo sicuro le funzionalità di un microprocessore in modo da garantire la sicurezza degli utenti e delle applicazioni. A Salvatore Valastro dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi – Cnr-Imm, va il premio Energia con una pubblicazione che presenta una soluzione innovativa che elimina il rischio di tossicità da piombo per le celle a perovskite, potenziale valida alternativa alle attuali celle al silicio.

«I tanti giovani che hanno aderito a questa iniziativa sono un vero e proprio orgoglio per il nostro Paese», nota Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). «Nei progetti presentati – i dieci vincitori ma anche molti altri – emergono non solo le competenze e il livello di eccellenza della nostra comunità scientifica, ma anche entusiasmo, passione, visione: elementi che ci portano a immaginare un futuro in cui la conoscenza e la ricerca potranno significativamente migliorare la qualità della vita e dell’ambiente in cui viviamo».

A Vittorio Bianco dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “Eduardo Caianiello” – Cnr-Isasi il premio della categoria Intelligenza artificiale, Big Data e High Performance Computing per uno studio che presenta un promettente approccio nel monitoraggio e nella classificazione delle microplastiche, uno dei problemi ambientali più urgenti dei nostri tempi. A Paola Albanese dell’Università di Siena, Dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia, il premio della categoria Nuovi materiali per una ricerca che si inserisce nella ambiziosa tematica della progettazione e realizzazione di protocelle artificiali autonome dal punto di vista energetico. Il premio della categoria Salute, la più partecipata con circa 200 candidature, va a Simona Francia dell’Istituto italiano di tecnologia, Genova, per uno studio che presenta una nuova tecnologia di retina artificiale liquida costituita da una sospensione di nanoparticelle polimeriche di natura fotovoltaica. Una borsa di studio di cinquemila euro, messa a disposizione dall’Agenzia spaziale italiana in ricordo di Giovanni Bignami, è stata inoltre assegnata a Federica Angeletti dell’Università di Roma La Sapienza per uno studio che affronta il problema del controllo delle vibrazioni strutturali degli spacecraft con soluzioni tecnologiche disponibili e affidabili.

Hanno inoltre ricevuto una menzione speciale: Eleonora Macchia (Università di Bari “A. Moro”) per Agricoltura, Elisa Bortolas (Università di Milano-Bicocca) e Giuliano Iorio (Università di Padova) per Astrofisica e Spazio, Stefano Della Fera (Istituto di fisica applicata “Nello Carrara” – Ifac-Cnr) e Federico Scoto (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima – Cnr-Isac) per Clima, Luca Demetrio (Università di Genova) per Cybersecurity, Matteo Bhom (Cnr – Isti), Saverio Francini (Università di Firenze) e Marco La Salandra (Università di Bari “Aldo Moro”) per Intelligenza artificiale, Big Data e High Performance Computing, Maria Tredicine (Università “Gabriele D’Annunzio” Chieti-Pescara) per Salute.

I premi saranno consegnati lunedì 6 novembre, alle ore 14, in una cerimonia presso la sede centrale del Cnr a Roma, alla presenza della presidente del Cnr, la presidente del Gruppo 2003, le giurie e gli sponsor che hanno reso possibile il premio. Durante la cerimonia, oltre alla lettura delle motivazioni dei premi, la parola andrà ai premiati perché spieghino il senso della loro ricerca in termini semplici e accessibili al pubblico. La premiazione si concluderà con una lezione di Peter Bauer su “Destination Earth”, la flagship europea sulla nuova frontiera della “previsione climatica”.

Fonte: comunicato stampa del Gruppo 2003 su Scienza in rete