Con la cerimonia di chiusura di oggi, lunedì 13 novembre, si è conclusa la 27esima edizione delle Olimpiadi internazionali di astronomia, svoltesi a Pechino, capitale della Repubblica Popolare Cinese.
I sei ragazzi della squadra italiana tornano a casa con due argenti, conquistati da Francesco Leccese (liceo “G. Banzi Bazoli”, Lecce) e Matteo Tivan (liceo “Pellico – Peano”, Cuneo), e tre bronzi, conquistati da Francesco Cioffi (liceo “E. Fermi”, Bari), Chiara Luppino (liceo “Leonardo da Vinci”, Reggio Calabria) e Raffaele Stoppa (liceo “F. Ribezzo”, Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi). Matteo Tivan ha conquistato anche il premio per la miglior prova osservativa.
I ragazzi concordano nell’affermare che gli esercizi delle prove teorica e pratica non hanno presentato particolari difficoltà, anche se erano differenti dalle aspettative. Al contrario, per quanto riguarda la prova osservativa, «è stata il mio più grande trauma», confessa Francesco Cioffi. «La parte con i telescopi consisteva nel puntare il telescopio verso alcuni schermi distanti e leggere cosa c’era scritto: il nome di una costellazione era in rosso, su una specie di insegna, difficile da individuare. Personalmente l’ho inquadrata un sacco di volte scambiandola per l’insegna dell’uscita di sicurezza (delle stesse dimensioni, forma e colore), perdendo 4 minuti su 6 totali a disposizione».
I ragazzi, entusiasti e soddisfatti di questa esperienza, la raccontano come stimolante e affascinante, in particolare per aver trascorso del tempo con ragazzi stranieri che condividono la loro stessa passione per l’astronomia: hanno potuto apprezzare la cultura, il cibo (la zuppa di pere e funghi era ottima, un po’ meno le zampe di gallina…) e i divertimenti locali con alcune sfide al salto della corda e a key kicking (un volano da lanciare con i piedi). Indimenticabili anche la visita alla Grande Muraglia e all’Osservatorio imperiale di Pechino, uno dei più antichi osservatori astronomici del mondo, eretto nel 1442 sotto la dinastia dei Ming.
Ecco le cifre: 53 partecipanti da 9 nazioni, divisi in tre categorie: 20 alpha, 24 beta e 9 gamma. Totale medaglie di bronzo, argento e oro assegnate, rispettivamente: 19, 12 e 5. «Il sistema di premiazione è particolare», spiega Gaetano Valentini (Inaf Abruzzo), jury member, che ha avuto il compito di tradurre e correggere gli elaborati dei partecipanti. «Il numero di medaglie è più o meno sempre lo stesso, ma la loro assegnazione si basa su un lavoro di comparazione generale degli elaborati e richiede moltissimo lavoro».
La squadra italiana è stata accompagnata anche da Anna Brancaccio, rappresentante del Ministero dell’istruzione e del merito, che sottolinea la correttezza e la serietà con cui i nostri ragazzi hanno affrontato le prove, alquanto impegnative, ma soprattutto la gioia e l’entusiasmo che hanno dimostrato nei confronti delle altre squadre e nei confronti degli studenti di altri paesi e nazionalità. «Vederli ridere, discutere senza barriere di alcun genere, è stato per me, nel ruolo di osservatore, la conferma che queste olimpiadi siano il mezzo migliore per unire gente di diversa origine e diverse culture. L’Italia è stata rappresentata in tutta la sua bellezza, cultura e tradizioni, anche culinarie! Un’ultima considerazione sugli accompagnatori – Giulia Iafrate e Gaetano Valentini – che nel loro ruolo, rispettivamente, di team leader e jury member hanno dimostrato la professionalità e l’umanità necessaria nel guidare questi giovani talenti nel loro percorso formativo».
Ora con la pubblicazione del bando per il 2024 prende il via la 22esima edizione dei Campionati italiani di astronomia, a cui possono partecipare studentesse e studenti delle scuole italiane frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di primo grado e i cinque anni della scuola secondaria di secondo grado. Le scuole possono registrarsi fino al 29 novembre. Le gare iniziano il 6 dicembre con la fase di preselezione per culminare con la finale a metà aprile, che si svolgerà nella città metropolitana di Reggio Calabria.