Dopo intense discussioni, la Commissione delle Nazioni Unite sull’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (Copuos) ha deciso di inserire nella sua agenda provvisoria per i prossimi cinque anni un punto dal titolo “Dark and Quiet Skies, astronomy and large constellations: addressing emerging issues and challenges”. In qualità di massimo organo delle Nazioni Unite per le questioni spaziali, con delegati provenienti da oltre 102 Paesi, il Copuos si occupa di tutti i temi legati alla cooperazione internazionale e all’esplorazione dello spazio e dei corpi planetari, tra cui il dispiegamento di satelliti, la mitigazione dei detriti spaziali, la sostenibilità a lungo termine dello spazio e l’uso degli slot orbitali.
La proposta, sostenuta da Cile e Spagna – entrambi paesi che ospitano importanti infrastrutture astronomiche internazionali – e dalla comunità astronomica, ha ricevuto un ampio sostegno ed è stata co-firmata da numerose delegazioni [fra le quali l’Italia, ndr]. L’Unione astronomica internazionale (Iau), l’Osservatorio europeo australe (Eso), la Società astronomica europea (Eas) e lo Square Kilometre Array Observatory (Skao), tutti osservatori permanenti della Commissione, hanno incoraggiato e sostenuto gli sforzi.
«Questo è un momento diplomatico importante per l’astronomia», ha dichiarato Richard Green, direttore ad interim del Cps (Centre for the Protection of the Dark and Quiet Sky from Satellite Constellation Interference) dell’Unione astronomica internazionale. «Dal lancio della prima costellazione nel 2019, abbiamo lavorato duramente per sensibilizzare tutte le parti interessate, e a tutti i livelli, su questo tema. È molto gratificante vedere che le Nazioni Unite ne riconoscono l’importanza e accettano di esaminare le questioni e le sfide poste dalle grandi costellazioni».
La bozza dell’agenda provvisoria sarà sottoposta all’approvazione dell’intera Commissione a giugno. Avendovi dedicato un punto all’ordine del giorno, ci sarà più tempo per discussioni approfondite tra le delegazioni, con l’obiettivo finale di sviluppare e concordare le raccomandazioni da far adottare agli Stati membri.
Questo recente successo riflette l’aumentato riconoscimento dell’importanza di preservare cieli bui e silenziosi sia per la ricerca astronomica che per il patrimonio culturale dell’umanità. Il sostegno a queste iniziative è cresciuto costantemente in seno al Copuos negli ultimi due anni. Lo scorso ottobre, in occasione di una riunione di esperti dell’Iau sulle costellazioni satellitari, le delegazioni di Spagna e Cile hanno lanciato un Group of Friends del cielo buio e silenzioso per la scienza e la società, al quale il Cps fornisce la segreteria tecnica. Il gruppo comprende già 16 delegazioni e 6 osservatori permanenti ed è stato riconosciuto come un forum prezioso in cui discutere la questione fino alla prossima sessione della Commissione.
«Il Cile attribuisce grande importanza alla protezione degli investimenti pubblici internazionali in infrastrutture astronomiche, molte delle quali ospitate in Cile», ha spiegato Mila Francisco, diplomatica cilena e rappresentante dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna. «È stato molto prezioso confrontarsi con gli astronomi per capire le loro preoccupazioni e discuterne con le altre delegazioni in uno spirito di compromesso per concordare una strada da seguire».
Dopo quattro anni di lavoro approfondito da parte degli astronomi per quantificare e comunicare l’impatto delle costellazioni satellitari sulle strutture astronomiche esistenti e future, negli ultimi mesi è cresciuto il numero di diplomatici e politici che riconoscono il problema e prendono provvedimenti. Nel maggio 2023 i ministri della Scienza e della Tecnologia del G7 hanno sottolineato l’importanza di continuare a discutere di questo problema nei forum internazionali. Nel dicembre 2023 le delegazioni dei 193 paesi rappresentati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu) – l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione – hanno concordato di studiare nuove potenziali protezioni dai satelliti per la radioastronomia nei prossimi quattro anni.
«Sono trascorsi più di dieci anni dall’ultima volta in cui c’è stato, all’Itu, un punto all’ordine del giorno dedicato alla radioastronomia, e questo dimostra il profilo significativo e l’attenzione che l’astronomia ha raccolto presso gli organismi internazionali come le Nazioni Unite», ha detto Federico di Vruno, co-direttore del Cps con sede allo Skao
Mentre proseguono gli sforzi in forum internazionali come l’Onu e l’Itu, anche i singoli paesi stanno iniziando ad attuare una legislazione per proteggere meglio l’astronomia. Negli Stati Uniti, la Federal Communications Commission ha iniziato a richiedere agli operatori satellitari di collaborare con la National Science Foundation per mitigare il loro impatto. Allo stesso tempo, l’industria continua a impegnarsi in modo proattivo con la comunità astronomica, sviluppando e testando nuove misure di mitigazione che gli astronomi poi valutano. Una dozzina di operatori satellitari si stanno già impegnando regolarmente nell’ambito del Cps della Iau.
Il Cps della Iau è impaziente di sostenere il lavoro del Group of Friends nello sviluppo di posizioni per il Copuos e continuerà a impegnarsi con tutte le parti interessate per sviluppare misure pratiche di mitigazione e proporre, ove necessario, una regolamentazione che sostenga lo sviluppo tecnologico e salvaguardi la scienza dell’astronomia.
Fonte: press release Iau