“Com’è che una donna, nata nel 1922, cresciuta con il fascismo, è riuscita a fare la scienziata? Io non ho una risposta da dare, ho solo la mia storia”. Queste parole di Margherita Hack chiudono il trailer del film realizzato da Rai Fiction e Minerva Pictures che andrà in onda questa sera alle 21.30, su Rai 1, e sono una perfetta sintesi del temperamento e della forza che hanno caratterizzato questa grande donna di scienza.
Margherita – interpretata da Cristiana Capotondi – era una donna libera, forte e autonoma, era un modello di emancipazione in un’epoca in cui queste caratteristiche spaventavano molto più di quanto non fossero un esempio. Non era solamente una scienziata. Per questo il film, diretto da Giulio Base e Monica Zapelli, e liberamente tratto dal libro Nove vite come i gatti scritto da Hack e Federico Taddia, racconta soprattutto gli anni meno noti della scienziata. Quelli della sua infanzia e adolescenza in cui emergevano la sua indipendenza, il suo anticonformismo, la curiosità e la forza con cui portava avanti le sue idee. Anni in cui Margherita si dedicava alle sue passioni – la bicicletta, lo sport –, in cui non aveva paura di essere diversa e in cui incontrava il suo Aldo, un marito che ha saputo appoggiare e far emergere ancora di più la sua determinazione.
E poi, la sua carriera accademica, la sua intelligenza, il suo amore per le stelle e ancora una volta la determinazione che l’ha portata a diventare la prima direttrice dell’Osservatorio astronomico di Trieste, una delle sedi dell’Inaf – assieme ad Arcetri e Roma – in cui è stato girato il film. Non solo Margherita delle stelle, però: la scienziata era anche e soprattutto Margherita della gente. Con il suo dono per la divulgazione ha saputo portare l’astronomia agli occhi di tantissime persone, trasmettendo loro la passione, l’amore e la meraviglia che lei stessa aveva nei confronti del cielo. Una capacità, questa, che come dimostra questo film, è diventata la sua eredità e continua tutt’ora.
«Abbiamo cercato – dice Giulio Base – di dare tutto il possibile affinché la meravigliosa epopea della professoressa Hack potesse emozionare nonché insegnare qualcosa al pubblico televisivo. Di sicuro da parte mia ho imparato ad amarla: proprio grazie a lei ho avuto una buona scusa per approfondire le prime basi dell’astrofisica e innamorarmi delle stelle, fra le quali senz’altro brilla oggi anche quella di Margherita».
Insomma, questa è la storia di una donna che in tempi non sospetti – e per nulla favorevoli – ha saputo costruirsi una vita su misura, senza accettare compromessi che potessero piegare i suoi ideali o limitare i suoi sogni.
Se volete un piccolo assaggio, potete guardare il trailer al link che vi lasciamo qui sotto.