In questo mese è ancora possibile osservare la cometa 12P/Pons-Brooks. Pur avendo superato inaspettatamente la soglia di visibilità a occhio nudo, non è molto appariscente e nello scorso mese la sua osservazione ha richiesto pazienza e costanza. In aprile si avvicinerà al Sole ancor di più, e il 21 del mese la cometa passerà al perielio, il punto più vicino alla nostra stella, e perciò dovrebbe raggiungere la massima luminosità.
Un tentativo di osservazione si potrebbe fare i primi giorni del mese verso ovest appena dopo il tramonto del Sole. Come ora ottimale per l’osservazione suggeriamo le otto e mezza di sera, quando il Sole è appena tramontato e la cometa non è troppo bassa sull’orizzonte. Ma è solo un’indicazione che non tiene conto della particolare zona di osservazione. Difficile prevedere se si potrà osservare a occhio nudo. Anche se la luminosità prevista è intorno alla quarta magnitudine, il chiarore del cielo dovuto al Sole appena tramontato e la vicinanza con l’orizzonte potrebbe impedircelo. Con un binocolo dovrebbe essere più semplice.
Il 10 aprile la cometa sarà a meno di dieci gradi dalla sottile falce di luna crescente e, come già detto, non lontano da Giove. I tre astri formeranno quasi un triangolo isoscele con la Luna nel vertice e, come base, la cometa e il pianeta gassoso. Cercate un posto con l’orizzonte ovest libero e godetevi il tramonto, meglio con un binocolo o un piccolo telescopio.
L’8 aprile ci sarà un’eclisse totale di Sole, sfortunatamente invisibile dall’Italia, nemmeno come eclisse parziale. Sarà invece visibile dagli Stati Uniti, Canada e Messico. È una delle eclissi più lunghe che possa capitare in quanto appartenente al ciclo 139 di Saros. A partire dal 2 aprile, alcuni inviati speciali di Media Inaf si recheranno nella fascia di totalità per seguire l’eclissi. Non perdetevi, nei prossimi giorni, i loro articoli sul raro fenomeno celeste e lo speciale sulle eclissi storiche a cura di Maura Sandri. Sarà inoltre possibile seguire l’eclisse in diretta sul canale YouTube di Nuovi Mondi.
In questo aprile i pianeti non sono particolarmente appariscenti in cielo, restando prospetticamente piuttosto vicini al Sole. Giove brillerà al tramonto a ovest insieme a Urano, ma quest’ultimo troppo debole per essere apprezzato a occhio nudo. I due pianeti si avvicineranno prospetticamente tra loro e saranno già dai primi giorni di aprile visibili nello stesso campo di un binocolo. Saranno in congiunzione il 20 del mese, ma immersi nelle luci del tramonto dell’orizzonte ovest e quindi sempre più difficili da osservare. Al mattino Venere sarà inosservabile mentre Marte e Saturno si potranno osservare, ma con difficoltà, verso l’orizzonte est prima del sorgere del Sole. Il 6 aprile saranno vicini tra loro e anche vicini a una bellissima falce di Luna calante.
Da non perdere, l’11 aprile, l’incontro della Luna con le Pleiadi. Uno degli ultimi prima che la primavera e l’estate, con lo scorrere delle costellazioni, mettano a dormire le sette sorelle. Mentre il 16 il nostro satellite sarà piuttosto vicino a un altro ammasso stellare: M44, o Presepe, nella costellazione del Cancro.
Nella prima parte della sera, il Toro e Orione ci stanno abbandonando oramai al tramonto, mentre ci vorrà ancora qualche ora per il tramonto delle costellazioni dell’Auriga e dei Gemelli. Oramai stanno lasciando il posto a quelle primaverili, nelle quali possiamo osservare galassie e ammassi di galassie. l’Orsa Maggiore è alta in cielo e cominceranno a mostrarsi il Boote ed Ercole, nonché, con il passare delle ore fino al mattino, anche le costellazioni tipicamente estive della Lira e del Cigno.
Concentrandoci nelle costellazioni di primavera, nelle nottate senza il disturbo della Luna è possibile osservare le galassie nel Leone, nella Chioma di Berenice, nei Cani da Caccia e nella Vergine – alcune visibili anche con un piccolo telescopio o un binocolo, purché senza inquinamento luminoso, e aspettando magari la mezzanotte che il cielo diventi più buio.
C’è una galassia al confine tra la costellazione della vergine e del corvo che è piuttosto particolare. È M104 o galassia Sombrero, per il suo strano aspetto. Visibile anche con un buon e luminoso binocolo, tuttavia la sua peculiare banda scura è appena visibile solo con telescopi almeno di 20 cm di diametro. La sua forma da copricapo messicano è in realtà data da un anello di polveri scure che circonda la galassia come ben visibile in questa immagine del telescopio spaziale Hubble. Come riporta questo articolo di Media Inaf, sembra che la composizione chimica delle sue stelle e degli ammassi globulari attorno alla galassia possa far pensare che questa isola di stelle sia in realtà il risultato di una collisione tra galassie, senza però che ce ne sia evidenza gravitazionale. Future osservazioni potranno chiarire il mistero.
Guarda su MediaInaf Tv la videoguida al cielo del mese a cura di Fabrizio Villa: