È di nuovo il 22 aprile. È di nuovo la Giornata della Terra. E Google ha scelto la politica dell’ottimismo, abbinando a ogni lettera che compone il suo nome un esempio virtuoso di azioni che l’umanità ha messo in atto per salvaguardare il pianeta. Una raccolta di immagini che – citando la spiegazione scritta – mostrano la bellezza naturale e la biodiversità del nostro pianeta per ricordarci di salvaguardarlo. Le immagini provengono da alcuni dei satelliti delle agenzie spaziali di tutto il mondo, che da decenni monitorano il pianeta allo scopo di studiarne le variazioni climatiche e ambientali. Una branca delle scienze spaziali indispensabile, considerando la crisi climatica in atto e le conseguenze che – ormai inevitabilmente – ci colpiranno nei prossimi decenni.
Il doodle del giorno, dunque, lo trovate qui sopra, mentre di seguito elenchiamo le spiegazioni fornite da Google stesso per le immagini scelte. Da sinistra verso destra:
G: Isole Turks e Caicos. Le isole ospitano importanti aree di biodiversità con sforzi di conservazione volti ad affrontare le sfide ambientali in corso, tra cui la protezione delle risorse naturali e delle barriere coralline e il ripristino di specie minacciate come l’iguana autoctono delle isole.
O: Parco nazionale della Scorpion Reef, Messico. Conosciuta anche come Arrecife de Alacranes, è la più grande barriera corallina del Golfo del Messico meridionale e riserva della biosfera dell’Unesco. L’area marina protetta funge da rifugio per coralli complessi e per diverse specie di uccelli e tartarughe in via di estinzione.
O: Parco nazionale di Vatnajökull, Islanda. Istituito come parco nazionale nel 2008 dopo decenni di battaglie, questo sito del patrimonio mondiale dell’Unesco protegge l’ecosistema all’interno e intorno al ghiacciaio più grande d’Europa. Il mix di vulcani e ghiaccio glaciale produce paesaggi e flora rari.
G: Parco nazionale di Jaú, Brasile. Conosciuto anche come Parque Nacional do Jaú, è una delle più grandi riserve forestali del Sud America e un sito del patrimonio mondiale dell’Unesco. Situato nel cuore della foresta amazzonica, protegge una vasta gamma di specie, tra cui il margay, il giaguaro, la lontra gigante e il lamantino amazzonico.
L: Grande muraglia verde, Nigeria. Avviata nel 2007, questa iniziativa guidata dall’Unione Africana sta ripristinando i terreni colpiti dalla desertificazione in tutta l’Africa, piantando alberi e altra vegetazione e attuando pratiche di gestione sostenibile del territorio. In questo modo si offrono alle popolazioni e alle comunità dell’area maggiori opportunità economiche, sicurezza alimentare e resilienza al clima.
E: Riserve naturali delle isole Pilbara, Australia. L’immagine riguarda una delle 20 riserve naturali in Australia che aiutano a proteggere ecosistemi fragili, habitat naturali sempre più rari e una serie di specie minacciate o in pericolo, tra cui diverse specie di tartarughe marine, uccelli costieri e uccelli marini.
Esempi importanti, esempi concreti. Esempi, però, ancora troppo confinati a realtà locali. Rispetto a questa scelta, viene da chiedersi se ci sia ancora posto per la bellezza e l’ottimismo, mentre il tempo per intraprendere azioni concrete e significative stringe. Secondo il famoso motore di ricerca, a quanto pare, sì. Tanto che alla fine della spiegazione dell’acronimo di immagini, non manca di sottolineare come la Giornata della Terra sia un promemoria per praticare abitudini sostenibili tutto l’anno e per continuare a lavorare per conservare l’acqua, l’elettricità e altre risorse. Ma è davvero così?
È di nuovo il 22 aprile. Questa giornata – alla quale ha preso parte anche l’Inaf portando un planetario gonfiabile a Villa Borghese, Roma – volge al termine, e da domani della salute del nostro pianeta probabilmente ci saremo già (nuovamente) disinteressati. Serve, allora, continuare a dedicare una Giornata alla Terra? Dopo le aspettative puntualmente disattese, anno dopo anno, alle conferenze sul clima e sul futuro del pianeta, verrebbe da dire di no. Ma se lo scopo è “muovere gli animi”, forse ogni tentativo vale la pena di essere fatto. Almeno secondo quanto riportano le statistiche di Google sull’aumento delle ricerche a tema sostenibilità, che trovate qui. Le prime, a dirla tutta, sembrerebbero più che altro un tentativo di risparmio a fronte del rincaro carburanti, energia e gas. Le ultime, invece, hanno tutta l’aria di un interesse genuino verso un modo di vivere più virtuoso. Qualunque sia la motivazione dietro questi trend, comunque, se lo sforzo collettivo si concentra in una direzione più in linea con i tempi e con la crisi climatica, di immagini come quelle postate da Google potremo vederne molte altre. E non solo durante la Giornata della Terra.